Sigaretta elettronica gli esplode in tasca: ustioni gravi per una guardia giurata

Lampo e boato: sigaretta elettronica esplode in tasca alla guardia giurata
di Gabriele Pipia e Davide Tamiello
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 09:27

Il rumore sembrava quello di un grosso petardo o, addirittura, di uno sparo. E infatti, quando l'ambulanza del Suem è intervenuta, in un primo momento pareva che quell'uomo, una guardia giurata in servizio al parco della Bissuola, fosse rimasto ferito inavvertitamente da un colpo d'arma da fuoco. E invece no. Quell'esplosione non era partita dalla sua pistola d'ordinanza, ma dalla sigaretta elettronica. Le lesioni riportate, però, non sono poi tanto meno gravi di quelle di una ferita da proiettile: oltre 40 giorni di prognosi, ustioni diffuse tra il secondo e il terzo grado e la prospettiva di un intervento chirurgico. 

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Lunedì notte, ore 1.30. L'uomo, un 51enne di Codevigo (Padova) si trova al parco Albanese di Mestre, quando si sente quel boato. Un lampo di luce e un botto da polvere da sparo, e la guardia giurata finisce a terra, urlando e tenendosi la coscia. Alcuni testimoni chiamano il 118: «Ha la pistola, deve essergli partito un colpo». Quando i medici del Suem arrivano sul posto, però, si trovano di fronte a ben altro scenario. La pistola, infatti, non è mai uscita dalla sua fondina. A essere finita in pezzi, invece, è la sua Ecig. L'uomo in quel momento ce l'aveva nella tasca dei pantaloni e vi aveva appoggiato sopra la mano. A esplodere, secondo una prima ricostruzione (ma che dovrà essere accertata), sarebbe stata appunto la batteria della sigaretta elettronica. Probabilmente per un qualche sovraccarico o per un qualche contatto elettrico. L'uomo viene portato in ospedale a Mestre ma qui, vista la gravità delle lesioni (alla coscia, appunto, alla mano e ai genitali) si decide per il trasferimento a Padova.

CONDIZIONI SERIE
L'uomo ha passato la notte reparto Grandi Ustionati, dove è tutt'ora ricoverato. Ha riportato ustioni nell'11% della superficie corporea, dalla zona inguinale alla gamba. Preoccupano particolarmente le condizioni della coscia. Parliamo di un'ustione tra il secondo e il terzo grado, vicina quindi al massimo livello di profondità e gravità. Il cinquantunenne ieri pomeriggio era cosciente ma ancora sconvolto: rischia comunque un intervento chirurgico e per decidere i medici attendono di capire come il suo corpo risponderà alle cure nei prossimi giorni. La prognosi è di almeno quaranta giorni, ma il quadro clinico è delicato perché in questi casi possono verificarsi complicazioni.
L'uomo è tenuto sotto controllo 24 ore su 24 dall'equipe del direttore Bruno Azzena, uno dei più stimati specialisti di chirurgia plastica a livello nazionale. Il reparto padovano è, assieme a quello di Verona, uno dei due centri specializzati che servono l'intera area del Triveneto. Accanto alla guardia giurata, quindi, all'ospedale giustinianeo sono ricoverati pazienti con ustioni di ogni livello. Dall'incidente sul lavoro alla pentola rovesciata in cucina, dal tentato suicidio allo schianto stradale. Un ricovero per l'esplosione di una sigaretta elettronica, però, è ritenuto anche qui un fatto decisamente raro. 

IL PRECEDENTE
Raro sì, ma non una novità assoluta. I casi di sigarette elettroniche esplose sono stati, negli ultimi due anni, abbastanza frequenti. Un anno fa, per esempio, era successo in Friuli, a Tarcedo (Udine). Un episodio che sembra praticamente identico a quello dell'altra notte: protagonista un 25enne, la sua e-cig gli era scoppiata in tasca mentre stava guidando. A incendiarsi e poi esplodere la batteria di ricambio della e-cig che portava addosso. Anche in quel caso, la vittima aveva riportato gravi ustioni tra il secondo e il terzo grado al basso ventre, alla coscia e ai genitali.
 

 

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