Conte-Di Maio, tregua sulla tassa delle merendine: «Siamo per pane e salame»

Conte-Di Maio, tregua sulla tassa delle merendine: «Siamo per pane e salame»
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Lunedì 23 Settembre 2019, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 13:34

NEW YORK - «Ci vedete in attrito? Non credo»: il ministro degli Esteri Luigi di Maio raggiunge il premier Giuseppe Conte nel suo albergo a New York alla vigilia dell'assemblea generale dell'Onu e smentisce insieme a lui le tensioni sull'ipotesi di nuove tasse. «L'obiettivo è abbassare le tasse, non aumentarle»: lo ha ribadito a New York il ministro degli esteri Luigi Di Maio accanto al premier, sottolineando che sulle tasse «siamo d'accordo». «Se poi c'è un progetto per disincentivare alcune fonti dannose, lo dobbiamo fare con un progetto di largo respiro. Non si possono fare balzelli per fare cassa», ha spiegato, «auspicando una legge di bilancio che migliori la qualità di vita degli italiani e aiuti le aziende ad assumere di più, abbassando il cuneo fiscale».

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Dal canto suo il premier fa una battuta ("noi siamo pane e salame") e ribadisce che per quanto riguarda la tassa sulle merendine «non è deciso ancora nulla, la valuteremo insieme, ci ragioneremo e ci confronteremo»: così il premier Giuseppe Conte ha risposto ai giornalisti appena arrivato a New York per partecipare dalle prossime ore ai lavori dell'Assemblea generale dell'Onu. «È prematuro dire se decideremo di sì, tra le ipotesi che ho ventilato c'è anche questa possibilità, un'iniziativa che rappresenta un nuovo approccio in termini di cultura alimentare e per la salute dei nostri bambini».
 


Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è detto «assolutamente d'accordo» col premier Giuseppe Conte sulla ricerca di una leadership italiana nella green economy. «Ma - ha precisato parlando accanto a lui a New York, alla vigilia dell'assemblea generale dell'Onu - ci sono dei processi di transizione da mettere in moto, è importante che non ci creino degli shock: se incentiviamo dei processi e ne vogliamo disincentivare altri, per creare processi più compatibili con l'ambiente, dobbiamo dare il tempo alle persone di adeguare i propri stili di vita e alle aziende di potersi convertire».

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