L’incontro con i giovani si inserisce nel vertice Climate Action, che domani, 23 settembre, vedrà protagonisti capi di stato e di governo, imprenditori, ong e organizzazioni sociali che esporranno le iniziative in atto, in ciascun Paese, per ridurre le emissioni del 45% nel prossimo decennio e arrivare a zero emissioni nette nel 2050. Per l'Italia ci saranno il premier, Giuseppe Conte; il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa che qualche giorno fa, nel suo ufficio, ha ricevuto Federica e Federico. “Guterres - riferisce Gasbarro - si è detto entusiasta per la leadership e il dinamismo dei giovani per l'azione sul clima. Due anni fa - ha evidenziato - ero molto scoraggiato. Ma a un certo punto - ha fatto presente - ho capito che c'era uno slancio, in grande parte grazie al movimento dei giovani, che ha iniziato ad avere un impatto, arrivando a far sì che milioni di cittadini chiedano chiaramente un cambiamento e che i leader siano attuatori di esso”.
Quindi ci ha invitato “a proseguire nelle nostre azioni, perché non c'è tempo da perdere... Tanti stanno già morendo. Basta, quindi, con i sussidi alle energie fossili”. In un videomessaggio dalla Grande Mela, dove è arrivata dopo un "viaggio lungo, altrettanto bello e pieno di emozioni", Federica spiega: «Sono qui per ribadire ciò che sosteniamo da sempre, ossia che sono necessarie azioni drastiche, lungimiranti, affinché gli accordi di Parigi vengano rispettati; affinché ci si tenga al di sotto della soglia dell'1,5 gradi centigradi; affinché ci sia una vera decarbonizzazione dell'economia, del modo di trasportare persone e cose, insomma un vero e proprio cambio di rotta. Parlo a nome di tutti i giovani - aggiunge - che ci tengono a vivere un futuro prossimo, a veder crescere i propri figli e a non aver paura di respirare semplicemente aria perché non sanno che contiene». Il progetto per cui è stata scelta dall’Onu riguarda i fotobioreattori, le microalghe, che sono coltivate per produrre zuccheri, polisaccaridi, acidi grassi eccetera, ma non sono sfruttate per la loro capacità di assorbire grandi quantità di anidride carbonica. I fotobioreattori si potrebbero coltivare in zone con grandi emissioni di gas climalteranti, per esempio vicino a poli industriali. «Questa è un'esperienza unica - commenta appassionata Federica -. Qui ho avuto modo di incontrare anche Greta (Thunberg, ndr). Ho potuto scambiare con lei poche battute, poi l'hanno portata via. Conserva un bel ricordo dello strike di Roma».
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