Raccolta abiti usati, il Comune di Latina ha rimosso i cassonetti abusivi

Raccolta abiti usati, il Comune di Latina ha rimosso i cassonetti abusivi
di Vittorio Buongiorno
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Giovedì 19 Settembre 2019, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 11:58
L’assessore Roberto Lessio è stato di parola. Aveva detto che in settimana avrebbe messo fine allo scandalo dei cassonetti abusivi per la raccolta degli abiti usati e così è stato. Ieri pomeriggio è scattata la rimozione dei contenitori. E’ una storia che si trascina da oltre un decennio e che l’amministrazione guidata da Damiano Coletta sta cercando di risolvere dal 2017, quando l’allora assessore all’Ambiente, firmò una ordinanza per mettere fine al business abusivo.
I CONTRATTEMPI
«Fu impossibile applicarla - racconta oggi Lessio - perché ci rendemmo conto che Latina Ambiente, che allora gestiva il servizio rifiuti, non aveva l’autorizzazione per raccogliere gli abiti usati che sono considerati un rifiuto speciale e hanno un preciso codice Cer, e siccome l’obiettivo non era solo mettere fine alla raccolta abusiva ma anche avviarne una secondo le regole, cambiammo strategia». E anche lì i problemi non sono mancati. «Nelle more della costituzione di Abc - racconta Lessio - il Comune decise di partire comunque». Ma la strada si rivelò più complicata del previsto, tanto che fece prima l’azienda speciale a ottenere l’autorizzazione, finendo così per ereditare il problema. Ma la gara per appaltare il servizio fu prima aggiudicata e poi revocata in autotutela nel febbraio scorso.
LA SOLUZIONE
Nel frattempo la raccolta abusiva è andata avanti andando a foraggiare il mercato nero dei vestiti usati, unica consolazione, il numero dei cassonetti abusivi si è andato assottigliando, dai circa 140 del 2017, fino agli attuali 44 censiti dal servizio Ambiente e da Abc. Ieri pomeriggio sono stati rimossi quelli di alcuni borghi (Fai e Tor Tre Ponti, e di alcuni quartieri del capoluogo. La ditta incaricata li ha trasferiti in un deposito controllato perché i cassonetti sono di fatto sequestrati. L’iter era iniziato mesi fa con l’apposizione di adesivi che dichiaravano abusivi i contenitori. «Ma sono sempre - racconta Lessio - stati rimossi dopo poche ore».
IL FUTURO
L’epoca dei cassonetti abusivi va dunque in soffitta. «Non ne metteremo di nuovi - racconta Lessio - affideremo la raccolta ad Abc e verrà fatta come già sta avvenendo in via sperimentale presso i centri di raccolta. Anche perché - aggiunge l’assessore - sta andando vene con il semplice passa parola». Il servizio dunque resterà in carico all’azienda speciale e verrà svolto mutuando il sistema adottato ad Aprilia dove le balle dei vestiti raccolti sono vendute al borsino degli abiti usati.
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