«Promuoviamo un approccio inclusivo - spiega Conte - sia con le componenti libiche, sia con la Comunità internazionale. L'Italia sostiene con coerenza il Governo di Accordo Nazionale quale Governo legittimo ed internazionalmente riconosciuto; nel contempo non possiamo non considerare la Cirenaica e le altre rappresentanze libiche come interlocutori nella ricerca di una soluzione politica. Segnalata la fortissima sensibilità dell'opinione pubblica italiana sulle gravi condizioni umanitarie, le questioni migratorie e la gestione dei centri di detenzione. Esortiamo da tempo una sinergia più forte con le agenzie Onu sul terreno e siamo promotori di un rinnovato sostegno a tutti i livelli, nazionale e con le organizzazione internazionali». «Auspichiamo che Serraj - sottolineano da Palazzo Chigi - possa garantire un forte senso di responsabilità e confidiamo molto nella cooperazione esistente tra le Autorità competenti dei due Paesi. Continuiamo a sollecitare tutte le parti in causa ad adottare tutte le necessarie misure per proteggere la popolazione civile nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Operiamo di concerto con i partner internazionali e in stretto coordinamento con Salamè per porre fine al conflitto e rilanciare il processo politico. In questo senso, pensiamo che le iniziative diplomatiche in corso di organizzazione potranno rappresentare un prezioso aiuto per mantenere alta l'attenzione e promuovere una reale de-escalation. È chiaro che ognuno dovrà fare la sua parte. Il riferimento va all'ipotesi di Ministeriale sulla Libia ai margine dell'Unga e alla Conferenza internazionale che Berlino intende ospitare in autunno».
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