Ruby, Imane Fadil morta per malattia, chiesta l'archiviazione dell'indagine. Al legale disse: «Vogliono farmi fuori»

Ruby, Imane Fadil morta per malattia, chiesta l'archiviazione dell'indagine. Al legale disse: «Vogliono farmi fuori»
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 16:29

Processo Ruby, Imane Fadil è morta per malattia, ma le cause sono ignote. Al suo legale disse: «Vogliono farmi fuori». La consulenza medico-legale sulla morte di Imane Fadil «ha dato un esito piuttosto sicuro» su un decesso «per malattia», anche se restano ancora ignote «le cause che hanno generato la patologia, possono essere molteplici, da un'infezione ad altre». Lo ha spiegato il procuratore di Milano, Francesco Greco, chiarendo che mesi fa di fronte a vari allarmi sulla vicenda, tra cui la telefonata della giovane e gli esiti sulla presenza di metalli pesanti e radioattività, venne presa in considerazione anche l'ipotesi «dell'avvelenamento da cianuro».
 



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Chiesta l'archiviazione dell'indagine. I pm di Milano Tiziana Siciliano, Antonia Pavan e Luca Gaglio hanno chiesto oggi l'archiviazione dell'inchiesta aperta per omicidio volontario sulla morte di Imane Fadil. Il procuratore aggiunto Siciliano, nella conferenza stampa, ha spiegato che c'è la «certezza» che la testimone del caso Ruby è morta per aplasia midollare. I pm hanno anche escluso responsabilità mediche. I familiari della modella stanno valutando di opporsi alla richiesta di archiviazione, come era già emerso. I pm hanno ripercorso tutto il lavoro capillare compiuto negli ultimi mesi e gli accertamenti eseguiti. Solo pochi giorni fa, è arrivato il nulla osta alla sepoltura della modella, deceduta alla clinica Humanitas lo scorso marzo.
 




Imane Fadil disse al suo legale:
«Vogliono farmi fuori». «Sentivo che volevano avvelenarmi e farmi fuori»: sono queste le parole di Imane Fadil, una teste chiave dei processi Ruby, pronunciate al telefono con il suo legale poco prima della sua morte avvenuta in ospedale lo scorso marzo. Il file audio della telefonata è stato fatto sentire ai giornalisti durante la conferenza stampa in cui la Procura di Milano sta dando conto dei risultati del lavoro dei periti sul decesso della 34enne marocchina, addebitata ad aplasia midollare.

Il legale della famiglia Fadil:
«Sbagliate le terapie». Dalla consulenza medico legale sulla morte di Imane Fadil è emerso che «le scelte terapeutiche non sono state azzeccate», «la consulenza ha sì escluso la colpa medica, ma questo fronte delle terapie deve essere approfondito e la famiglia farà di tutto per sapere come è morta Imane». Lo ha spiegato il legale dei familiari della testimone del caso Ruby, l'avvocato Mirko Mazzali. È probabile che i familiari, che avevano già parlato di una nuova perizia da fare, si oppongano alla richiesta di archiviazione della Procura.

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