Regione Lazio, stallo Pd-M5S: spunta il fattore Renzi

Regione Lazio, stallo Pd-M5S: spunta il fattore Renzi
di Francesco Pacifico e Fabio Rossi
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 10:42
Pd e M5S approvano insieme, alla Pisana, la legge regionale sul compostaggio aerobico, presentata dal grillino Marco Cacciatore. «Una legge votata dalla maggioranza e che introduce un principio da replicare anche quando voteremo il piano dei rifiuti regionale», commenta Cacciatore. Ma il dialogo verso un possibile ampliamento del perimetro della maggioranza alla Regione, nel solco dell'alleanza nazionale rosso-gialla, segna una fase di stallo. L'orizzonte più realistico, al momento, è fissato sulla nomina di due assessori tecnici per le deleghe lasciate da Gian Paolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi (sviluppo e turismo), da nominare con il gradimento dei 5 Stelle, ma senza che si possa aprire alcun discorso sulla presidenza del consiglio regionale, che resterà nelle mani di Mauro Buschini. Dem e pentastellati sono convinti di chiudere l'intesa in un paio di settimane. Quel che è certo è che il clima di collaborazione si confermerà al prossimo consiglio regionale, quando arriverà in aula il testo unico sul commercio.

I GRUPPI
Ma sui delicati equilibri dell'aula - con il centrosinistra che si regge su numeri molto risicati, grazie anche al patto d'aula con due consiglieri eletti nel fronte opposto - incombono adesso la svolta di Matteo Renzi e le turbolenze interne al centrodestra. Nel parlamentino regionale, in realtà, al momento non ci sono migrazioni sicure verso Italia Viva, il nuovo partito renziano: l'eletta più vicina all'ex premier, Valentina Grippo, si è presa qualche giorno di tempo per decidere su da farsi. La consigliera, politicamente legata a Matteo Richetti, non ha mai nascosto le sue critiche al partito, e potrebbe decidere per l'addio, pur restando nella coalizione che sostiene Nicola Zingaretti, di cui (a meno di un allargamento al M5S) diventerebbe ago della bilancia. Tra le incognite da prendere in considerazione c'è però anche il regolamento della Pisana, che richiede almeno tre consiglieri per la formazione di un nuovo gruppo. L'addio al Pd della Grippo, che comunicherà la sua decisione la prossima settimana, la costringerebbe ad approdare al Misto: a meno di non trovare altri due compagni di strada, condizione al momento improbabile. Spostando il fuoco sul Campidoglio, l'unico addio certo al gruppo dem sembra essere quello di Roberto Giachetti, ex candidato sindaco del centrosinistra, fedelissimo di Renzi.

IL PATTO
Nel centrodestra alla Pisana, intanto, si registra il ritorno nel gruppo di Forza Italia di Pino Cangemi: uno dei due esponenti dell'opposizione (l'altro è Enrico Cavallari) che hanno aderito al patto d'aula, consentendo a Zingaretti di avere numericamente la maggioranza in Aula.
Ora bisognerà capire se Cangemi, che era stato eletto vice presidente del consiglio regionale, continuerà a garantire il sostegno esterno al governatore, mentre gli ex forzisti Adriano Palozzi e Pasquale Ciacciarelli annunceranno oggi la loro adesione a Cambiamo, il nuovo soggetto politico di Giovanni Toti, e l'altro fuoriuscito da FI, Antonello Aurigemma, sembra destinato verso Fratelli d'Italia, insieme a Sergio Pirozzi. 
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