Inzaghi mette in riga la Lazio distratta

Inzaghi mette in riga la Lazio distratta
di Alberto Abbate
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Mercoledì 18 Settembre 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 11:29
Ancora non serve l’esorcista, chiamate un acchiappafantasmi. Perché se il pari era stato acciuffato proprio nella ripresa nell’ultimo derby, al Mazza torna invece l’incubo dei secondi tempi: nel 2019, in campionato, su 22 partite ne sono state perse dieci. Riemergono gli antichi difetti. E’ su tutte le furie Lotito, non ci sta a prendersi le colpe Inzaghi. Così ieri l’allenatore ha chiuso la porta della palestra e per mezz’ora davanti ai video della gara con la Spal ha tenuto tutti sull’attenti. Li aveva visti il giorno prima col ds Tare e i suoi assistenti, ha sbattuto in faccia ai suoi giocatori tutti gli errori offensivi e difensivi. Basta sprecare reti e poi perdere con distrazioni finali letali. Simone ha strigliato i suoi perché hanno staccato la spina in alcuni frangenti. «Dobbiamo imparare a gestire i momenti della gara, essere più lucidi in difesa e sotto porta. Chiudere prima la partita e saper soffrire nella ripresa». Tutto semplice in teoria, eppure sono già stati persi 5 punti in classifica. In realtà nell’anno solare ne sono stati gettati addirittura 16. 

RIPRESA
Tutto iniziò il 27 gennaio con la Juve quando l’autogol di Emre Can venne ribaltato dal rigore di Ronaldo nel finale (1-2). Il 17 febbraio la Lazio vinceva a Genova con un gol di Badelj al 44’, Sanabria prima e Criscito dopo lo vanificavano al 94’. A Firenze il 10 marzo Muriel strappava il pari (1-1), il 3 aprile a Ferrara si passava dallo 0 a 0 alla prima grande disfatta col penalty di Petagna. Dieci giorni dopo, col Milan, 1 a 0 firmato Kessie nella ripresa. All’Olimpico il ko successivo col Chievo (1-2, tutto nei secondi 45’) e il definitivo addio alla Champions. Confermato anche dallo scontro diretto con l’Atalanta del 5 maggio: 1 a 1 e palla al centro nel primo tempo, 1-3 nel secondo. Con Bologna e Torino (da 1-0 a 3-3 e da 0-0 a 3-1) s’era chiuso il conto dello scorso campionato. Adesso riparte in rosso con la Spal pure questo. Non può essere più un caso il continuo crollo. E’ dovuto alla filosofia dispendiosa del gioco. In più è aumentata l’età media della Lazio. Non è solo un discorso d’atteggiamento, forse è il caso di rivedere qualcosa subito.

STESSO TREND 
Domani bisognerà voltare pagina in Europa. Anche se proprio lì era iniziata questa brutta tendenza, impossibile dimenticare Salisburgo del 12 aprile 2018. Ai quarti i Red Bulls trovarono 4 centri in 20’ del secondo tempo. I black out biancocelesti non conoscono competizione, s’erano riaffacciati anche in Coppa la scorsa stagione. Tralasciando quelli innocui contro Apollon e Francoforte nelle ultime gare del girone, col Siviglia nei sedicesimi un’ingenuità di Marusic al 71’ (espulso) aveva infranto ogni speranza di passaggio del turno. Adesso si riparte da Cluj con l’esordio in Europa. In Romania oggi l’ultima rifinitura. Inzaghi parlerà alle 19 (18 italiane) in conferenza, ieri i panni sporchi li ha lavati in famiglia. 
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