FINALE CON TENSIONE
Al termine della partita, in cui la compagine bianconera si è portata a casa la vittoria con il punteggio di 2-1, si sono verificati però degli accesi scontri dinanzi allo stadio e lungo via Sferracavallo. Nonostante la presenza delle forze di polizia, alcuni tifosi sorani e quelli avversari hanno dato vita a momenti di tensione, iniziando a gridare, insultare, spingere fino a degenerare in un vero e proprio lancio di sassi. Sul posto sono intervenute subito le forze dell'ordine e gli agenti della polizia locale per sedare gli animi e riportare la situazione alla normalità. In quegli istanti movimentati, però, mentre scagliava un sasso contro gli avversari, un giovane di 23 anni di Sora - già noto alle forze dell'ordine e già colpito da Daspo - è stato fermato dagli agenti del locale commissariato di polizia che lo hanno bloccato e condotto in caserma. Lì è stato identificato e su disposizione dell'autorità giudiziaria arrestato in regime dei domiciliari. Ieri si è tenuta l'udienza di convalida ed il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto con obbligo di firma. Il 23enne ha patteggiato la pena che è stata di un anno e due mesi di reclusione.
LE INDAGINI
Non si esclude che ci siano ulteriori sviluppi sulla vicenda e che vengano adottati ulteriori provvedimenti nei confronti di qualche altro tifoso. Sono in corso, infatti, ulteriori accertamenti anche attraverso l'ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e di testimonianze su quanto accaduto.
Certamente l'episodio - di cui si è ampiamente parlato anche sui social network dopo la pubblicazione di alcuni video registrati con gli smartphone dai residenti della zona - riporta l'attenzione dell'opinione pubblica sulla sicurezza dentro e fuori gli stadi.
È una tifoseria, quella sorana, storicamente molto attaccata alla maglia bianconera, che segue con passione le sorti della squadra.
«Speriamo sia un episodio isolato - hanno detto domenica sera, quando la gara era finita da un pezzo, alcuni ragazzi di Sora -. Dobbiamo essere uniti e sostenere la nostra squadra cercando di evitare che il nome di Sora venga associato a episodi di violenza e inciviltà».
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