Giovanni Scavazza, 67 anni, di Sabaudia, è accusato insieme a Nicolò di 36, di concorso in minacce e incendio. La vicenda è quella del liquido infiammabile sparso il 24 giugno intorno agli uffici del Parco Nazionale del Circeo, con il successivo ritrovamento anche di una busta con proiettili indirizzata al comandante della stazione carabinieri forestali, Alessandro Rossi.
La decisione di farsi interrogare è scaturita dopo la pubblicazione della notizia delle impronte che erano state isolate dai militari del reparto investigazioni scientifiche dell’Arma. A quanto sembra l’incendio - non riuscito - e l’avvertimento al maresciallo sarebbero legati a controlli effettuati dai militari nei confronti dell’attività gestita dal figlio dell’uomo che ieri è stato sentito in Procura, assistito dai suoi avvocati. Un tentativo, maldestro, di far sparire delle tracce. Si tratta di un’ipotesi, però, e non vengono forniti ulteriori elementi sull’indagine della Procura di Latina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA