Tutta un'altra Roma rispetto a quella che si è vista nelle prime due giornate di campionato contro Genoa e Lazio; una Roma obbligata domenica a trovare la prima vittoria perché chiudere il mini ciclo di tre partite di fila all'Olimpico con meno di 5 punti sarebbe un disastro. Oggi più del Sassuolo il vero avversario della Roma sembra essere – però - la necessità/capacità di trovare un equilibrio di squadra che nelle prime due giornate non si è visto. Anche quando c'era un solo volto nuovo in campo, figuriamoci quindi con tre o quattro (altri) esordienti. O troppo avanti (contro il Genoa) oppure troppo indietro (contro la Lazio), per semplificare. Il rischio che Fonseca si faccia travolgere dalla voglia di metter subito dentro tutti i suoi fantasisti, vecchi e nuovi, è reale, ma la scelta potrebbe portare la Roma ad essere un po' troppo a trazione anteriore. Tutti insieme appassionatamente Dzeko, con Miki, Zaniolo e Pellegrini: spettacolare, coinvolgente, bello, bellissimo. Sulla carta, però. Questo perché ci sarebbero ripercussioni negative nella fase di non possesso. Ecco perché il portoghese, almeno in avvio, potrebbe misurare le novità, rendendo la Roma una squadra lo stesso inedita ma non tatticamente squilibrata. Il che non è garanzia di successo, ma di certo aiuta ad imboccare la giusta via.
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