Opera prima, dopo l'estate serata da vip al Costanzi

Opera prima, dopo l'estate serata da vip al Costanzi
di Lucilla Quaglia
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Mercoledì 11 Settembre 2019, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 09:18

«Che onore», esclama il sovrintendente Carlo Fuortes a Roberto Benigni, mano nella mano con la sua Nicoletta Braschi, in sobrio abito prugna e beige. «Questa serata è davvero una grande idea», replica il Premio Oscar, tra la folla che lo fotografa. Sfilano sul tappeto rosso del Teatro dell’Opera altri due Premi Oscar, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, in aderente abito floreale su tacchi rossi. Attesissima la sindaca Virginia Raggi, che per la ripresa autunnale del Costanzi sceglie un tailleur nero con blusa verde scuro ed è scortata, sulla passerella color rubino, dall’entusiasta Fuortes. Del resto si tratta di un happening davvero particolare: in scena due opere contemporanee come “Work in progress”, di Alexander Calder, e “Waiting for the sibyl”, di William Kentridge, che si intrattiene con Giovanna Melandri, in giacca dalle nuance azzurre. Del tutto inedita, e anche difficile da definire, la proposta che occupa il palcoscenico del tempio romano della lirica. Il pubblico, in un accoppiamento inedito, ammira due lavori di due grandissimi artisti contemporanei.
 

 


Per Calder si tratta della ripresa di un suo progetto, creato sempre per il Costanzi. Quella di Kentridge è invece una produzione del tutto nuova. Ed è il turno degli ambasciatori di Francia, Christian Masset, e di Germania, Viktor Elbling. E in questo viavai glam che non si arresta, ecco Anna Boccaccio ed Innocenzo Cipolletta. E ancora Anna Coliva, in ampia gonna anni Sessanta e cerchietto rosso. Roberto D’Agostino. Appare il giornalista Duilio Giammaria e poi il maestro Giorgio Battistelli. Pizzo nero e rosa di raso scuro nei capelli per l’ineffeffabile Marisela Federici. Il presidente di Musica per Roma Aurelio Regina. Walter e Paola Mainetti. Francesca Chialà, Federica Cerasi in outfit che richiama il corallo rosso.
Si affaccia lo storico Claudio Strinati. C’è l’affascinante Raffaella Leone, in pantaloni animalier su blusa nera. «Ampliare i confini del teatro musicale è una delle sfide che vuole lanciare il Teatro dell’Opera - dice il sovrintendente - e’ per questo che abbiamo chiesto a Kentridge, uno dei maggiori artisti contemporanei, di ideare, dandogli carta bianca, una sua opera d’arte da mettere in scena insieme al lavoro che un altro grande artista contemporaneo, Calder, creò appositamente per il Teatro Costanzi nel 1968».
Ed è fascinazione tra una parte e l’altra della messa in scena. Si commenta al bar nell’intervallo per poi proseguire a fine rappresentazione.

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