Rifiuti Roma, stop al Tmb Salario: «Chiude per sempre, subito la bonifica»

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di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 11 Settembre 2019, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 17:32

La Regione revoca l'Aia (autorizzazione integrata ambientale) per l'impianto di trattamento di via Salaria che era stata rilasciata l'11 marzo 2011. Cosa significa? Non potranno tornare i rifiuti nello stabilimento contro il quale per anni migliaia di residenti dei quartieri limitrofi hanno combattuto a causa del cattivo odore prodotto. Si tratta dell'epilogo di una storia cominciata l'11 dicembre del 2018, quando un incendio ha distrutto parte dell'impianto.

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Intanto, all'orizzonte si profila uno scontro senza precedenti tra Ama ed EGiovi, società del gruppo Cerroni ma guidata da un amministratore giudiziario, proprietaria dei due tmb di Malagrotta. La manutenzione di questi impianti ha dimezzato i quantitativi di rifiuti accettati; i lavori dovevano finire venerdì, ma EGiovi un mese fa ha comunicato ad Ama che a causa di un incidente probatorio disposto dalla procura nel corso di una inchiesta la conclusione slittava a fine novembre. Dunque gli impianti andranno ancora a rilento. Ieri però il cda di Ama ha inviato una lettera a EGiovi contestando l'esistenza dell'incidente probatorio («dalle notizie in nostro possesso c'è solo un'istanza di incidente probatorio da parte della difesa degli imputati neanche oggetto di esame del Gip»): per Ama se venerdì gli impianti non funzioneranno a pieno regime si configurerà una inadempienza contrattuale. In sintesi: scontro durissimo. Da EGiovi assicurano che è tuttoin regola. Non solo: per Roma si avvicinano giorni difficili sul fronte della raccolta, ma per un altro motivo. Il 20 settembre sciopero dei dipendenti delle aziende che si occupano della differenziata delle utenze non domestiche, proclamato da Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel. Si rischia altro caos.

SCELTE
Ma torniamo al futuro del Tmb di via Salaria. Dopo il rogo è stato subito evidente che non sarebbe stato possibile far ripartire l'impianto. Ma senza il ritiro dell'autorizzazione gli abitanti temevano che prima o poi i rifiuti sarebbero tornati in via Salaria. Roma Capitale ha chiesto l'annullamento dell'Aia e ieri è arrivata la firma, da parte della dirigente regionale, Flaminia Tosini, che sancisce il ritiro definitivo dell'autorizzazione. Con alcune prescrizioni: Ama deve operare il «ripristino del sito», «tenere conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali», «lasciare il sito in sicurezza; svuotare vasche, serbatoi, contenitori, reti di raccolta acque; rimuovere tutti i rifiuti provvedendo a un corretto recupero o smaltimento». 
 

 

Ama dovrà completare la bonifica. Ieri dal III Municipio, a cui sono arrivate segnalazioni di cittadini che denunciano la presenza di miasmi, hanno spiegato: «La ragione del cattivo odore è dovuta alla movimentazione delle 5.000 tonnellate di Fos (la frazione organica stabilizzata) ancora presente dal giorno dell'incendio. Finalmente è stata eseguita la caratterizzazione e individuato il tipo di collocazione in discarica». Commenta l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani: «Con questo provvedimento di revoca dell'aia la Regione ha mantenuto il suo impegno. Auspico che l'azienda proceda in tempi brevi alla bonifica e alla riqualificazione ambientale». Il Tmb di via Salaria 981 si trova in una zona semi-centrale di Roma, un'area di notevole importanza. Quali progetti ha Ama per il suo futuro? Lo ha spiegato la sindaca Virginia Raggi all'inizio del 2019 con un post pubblicato su Facebook: lì sorgerà il nuovo centro direzionale della municipalizzata dei rifiuti. «Prato verde, biblioteca, asilo nido, una sala per gli incontri pubblici a disposizione dei cittadini, un edificio all'avanguardia dal punto di vista ambientale. Così sarà il nuovo centro direzionale di Ama che realizzeremo al posto del vecchio Tmb Salario. Questo consentirà un risparmio di 2,5 milioni di euro all'anno sugli affitti».
 

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