La regia di Rossi: «In Coppa contro
il Palestrina l'Aranova deve vincere»

Alessandro Rossi dell'Aranova
di Umberto Serenelli
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Mercoledì 11 Settembre 2019, 09:30
Dopo il brillante esordio nel campionato di Eccellenza, l’Aranova è impegnata domani, alle ore 15.30 sul terreno delle “Muracciole”, nel turno preliminare di Coppa Italia di Eccellenza contro il Palestrina 1919. «Sappiamo che il Palestrina è un buon complesso – precisa centrocampista Alessandro Rossi, neo-regista della compagine rossoblù – e scenderemo in campo con la stessa determinazione mostra domenica scorsa contro il Cynthia.  Il nostro obiettivo è la vittoria per poi gestire al meglio il confronto di ritorno». Il complesso caro al presidente Andrea Schiavi ha mostrato, nel match di esordio nella nuova categoria, di avere le idee chiare e soprattutto di possedere tante frecce al loro arco. IL team ha fatto un’oculata campagna acquisti rinforzando con criterio i vari reparti che ora dovranno solo raggiungere l’intesa necessaria. Contro i castellani, soprattutto nella zona nevralgica, gli accorsi hanno visto tessere ricche trame di gioco imprimendo allo stesso delle piacevoli accelerazioni. L’undici del mister Emiliano Bernardini ha anche dato un saggio di come gestire gli inserimenti a sorpresa di giocatori che partono da dietro. L’esempio lampante viene dall’innesto a sorpresa del centrale Di Mauro che ha ispirato la marcatura di Bussi.

ROSSI IL VALORE AGGIUNTO
Senza ombra di dubbio il neo-acquisto Rossi rappresenta in valore aggiunto nella zona nevralgica e si intende alla perfezione con l’esperto De Maio e i folletti Savarino e Filippi. Rossi vanta esperienza in categoria superiore e rappresenta l’uomo d’ordine in grado di suggerire giocate di qualità per la prima linea dove spiccano le doti realizzative di Italiano e Bussi, autori delle due marcature di domenica. Oggi è proprio il caso di dire: “attenti a quei due”. Il “signor” Rossi è cresciuto calcisticamente nelle minori della Lazio per poi debuttare in serie D con il Flaminia Civita Castellana. E’ quindi salito in serie C2 giovando per tre stagioni con il Chieti. Torna in D con Cavese, San Severo e Gelbison fino a arrivare alla corte di Schiavi. Perché Aranova tra le tante squadre di D che ti avevano richiesto? «Volevo tornare a casa anche per motivi affettivi – ci confida -. L’amicizia con il presidente Schiavi ha fatto pesare la bilancia dalla parte dell’Aranova che ha varato un progetto molto ambizioso». Dove può arrivare questa Aranova? «Il gruppo si compone di ottimi elementi – conclude Rossi – e la squadra ha già mostrato di avere tanto carattere: vedi il pareggio con il Cynthia dopo essere stati per due volte sotto. Non ci siamo fissati grossi obiettivi e ora guardiamo alla salvezza anche se una volta raggiunta l’intesa necessaria non escludo che la media-alta classifica sia alla nostra portata».
 
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