Gonne vietate a scuola, uniformi di «genere neutro» per tutelare gli studenti trans

Gonne vietate a scuola, uniformi di «genere neutro» per tutelare gli studenti trans
2 Minuti di Lettura
Lunedì 9 Settembre 2019, 13:50 - Ultimo aggiornamento: 10 Settembre, 08:41

Gonne vietate a scuola, tutti sono obbligati a indossare una divisa «gender neutral». L'intenzione della preside inglese è quella di combattere le discriminazioni, tutelare gli studenti transgender ed evitare atti di bullismo. Succede a Lewes, nell'East Sussex, dove l'applicazione del regolamento della Priory School ha fatto molto discutere. Il college ha imposto a tutti gli studenti l'uso di un'uniforme di genere neutro: pantaloni lunghi per ragazzi e ragazze. Venerdì scorso,  per evitare che qualche studentessa trasgredisse alle regole, sono stati chiamati i poliziotti che hanno impedito l'ingresso alle ragazze con le gonne. Al college spiegano che «l'uniforme neutra è il miglior modo per garantire l'uguaglianza». Nel college ci sarebbe un piccolo ma crescente numero di studenti trans, «avere tutti la stessa uniforme è importante per loro». Alle famiglie delle studentesse che non hanno rispettato il regolamento è stata inviata una lettera chiedendo spiegazioni.

Casual, stile college o da skater: come mi vesto il primo giorno di scuola?


Non è l'unico caso in Inghilterra. In 40 scuole superiori britanniche è stato vietato alle ragazze di indossare le gonne per non far sentire emarginati gli studenti transgender.  C'è da dire però, che non in tutte quelle scuole la scelta è stata dettata dalla lotta alle discriminazioni: alla Copleston high school di Ipswich, per citarne una, le gonne sono finite in una «lista nera» che comprende anche «jeans attillati e piercing sul volto». Tutti  devono indossare pantaloni grigi. Alla Woodhey high school di Bury, invece le gonne sono vietate perché «indecorose e imbarazzanti quando le ragazze siedono a terra durante le assemblee o le lezioni di teatro». Qualcuno protesta contro l'obbligo della divisa neutra, «non sarebbe meglio che fosse una libera scelta e non un'imposizione?». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA