La natura si riprende la città: «Roma sembra Chernobyl»

La natura si riprende la città: «Roma sembra Chernobyl»
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Lunedì 9 Settembre 2019, 00:10
«Mi voglio comprare un machete, ‘ndo lo trovo?». Scherza, ma poi neanche tanto, un signore anziano ai banchi del mercato in piazza San Giovanni di Dio. Sta raccontando la situazione di via Pasquale Revoltella, sotto casa sua: l’erbetta selvatica che spunta dalle fessure dell’asfalto, con il tempo e con il sole dell’estate, è cresciuta fino a diventare una selva di arbusti rigogliosi, una vera boscaglia che ostruisce il marciapiede: natura incontaminata dove regnano insetti e roditori, in cui gli esseri umani possono addentrarsi solo se armati di un falcetto per farsi largo tra le fratte.

L’uomo racconta e al mercato tutti gli fanno eco: «Ah sotto da me è la stessa cosa», «Io sono tornato dalle vacanze e ho ritrovato la macchina circondata da piante alte mezzo metro, non riuscivo ad aprire lo sportello». «Pure da mia madre a San Giovanni è uguale», «E perché, all’Eur no?». Un ragazzo ride: «È la risposta di Roma alla deforestazione dell’Amazzonia». Altri la prendono più sul serio e suggeriscono paragoni con Chernobyl o con i paesaggi post-apocalittici di certi film catastrofici americani, dove la vegetazione ha ripreso possesso dello spazio che la civiltà le aveva temporaneamente sottratto. È il destino delle città abbandonate. Abbandonate come Roma.
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