Tre sorelle e i segreti dell'olio:«Con la passione e le idee
ci facciamo spazio in un lavoro da uomini»

Tre sorelle e i segreti dell'olio:«Con la passione e le idee ci facciamo spazio in un lavoro da uomini»
di Beatrice Martelli
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Sabato 7 Settembre 2019, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 17:37

L’Umbria e l’olio sono una coppia affiatata e ben collaudata: la loro storia comune è fatta di sapori puri, sensazioni e tradizioni secolari. Tradizioni che continuano di generazione in generazione. È accaduto così anche per l’olio Donna Sole, che viene prodotto oggi dalla generosa terra di Montecampano di Amelia da tre sorelle, Maria Sole, da cui prende il nome, Maria Letizia e Maria Giovanna; con loro ci sono le nipoti, figlie dell’amatissimo fratello, Maria Teresa e Francesca Maria.

L’azienda ha una storia quasi centenaria, nel tempo è molto cambiata, ma è sempre rimasta in mano alla famiglia, una costante da quando il nonno Tommaso la acquistò negli anni venti; la stessa cosa, curiosamente, è avvenuta con il nome Maria che portano tutte, omaggio a una grande nonna. Nonostante i tempi diversi, gli impegni ed altre occupazioni e mestieri, anche le ultime eredi ne tengono saldamente le redini. «Tra noi lo diciamo sempre: l’azienda non si tocca. Tutto è sacrificabile, ma quella no» racconta Maria Sole D’Annibale con un sorriso. È lei la principale responsabile dell’impresa, laureata in agraria, alla quale si è sempre voluta dedicare da quando il nonno la portava a passeggiare nella proprietà raccontandole e insegnandole l’amore per la campagna. Parla del suo lavoro con trasporto e spontaneità. Tra i membri della famiglia ci sono sempre stati accordo e collaborazione: le decisioni si prendono insieme, tutti partecipano: di conseguenza, il passaggio di testimone da una generazione all’altra è solido e naturale. Così è stato con lo zio Annibale e il padre Fernando, e più tardi con Maria Sole e suo fratello Tommaso.

Adesso, un’azienda agricola di sole donne suscita a volte curiosità e piacere, altre, purtroppo, diffidenza e scetticismo, in quello che è un settore tipicamente maschile: «Però sappiamo difenderci con le idee che sono sempre state le nostre: la presenza, la passione, fare del nostro meglio. Amiamo quello che facciamo ed è la più grande ricompensa, siamo fortunate. Sono convinta che il lavoro in campagna sia fatto di dare e di ricevere, e amiamo preservare il nostro territorio, un bene prezioso». Anche per questo si stanno dedicando a un progetto di rimboschimento in una zona della proprietà, oltre che all’uliveto e al noccioleto.

È la tradizione che incontra l’attualità, affrontando il tema del rispetto nei confronti dell’ambiente e aprendo l’azienda ad una nuova dimensione: quella della condivisione con chi è di passaggio. Per il futuro, infatti, c’è in progetto di dare un guizzo turistico che coinvolga anche il paese, invitando i visitatori nella grande casa in cima a Montecampano per dare loro l’opportunità di partecipare alla raccolta delle olive, alla potatura e ad altri momenti della cura degli ulivi e dei noccioli, di godere della gastronomia e del paesaggio, che sa parlare in modo semplice a tutti e da tutti è apprezzato, proprio come l’olio di queste sorelle.  

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