Il viaggio del tifo azzurro ai Mondiali in Cina

Il viaggio del tifo azzurro ai Mondiali in Cina
di Alessandra Ortenzi
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Venerdì 6 Settembre 2019, 18:39
Vengono da Chieti, Brescia, Brindisi e seguono la Nazionale di Basket. Sono loro che avete visto nelle foto e nei video distribuiti attraverso televisione e web. Le loro storie sono normali ed eccezionali insieme perchè fare un viaggio in Oriente per seguire lo sport che si ama e l’azzurro Italia è sicuramente una cosa straordinaria.

“Quest’anno a febbraio sono andato anche a Klaipeda. Già eravamo qualificati ma sai come funziona: prenoti in anticipo perchè non si sa mai, l’ultima partita era decisiva. Poi siamo stati anche a Debrecen in Ungheria” Pippo e Valerio vengono da Lanciano, un paese in provincia di Chieti in Abruzzo e Massimo è partito da Brindisi. “Adesso andiamo a Wuhan e poi vediamo. Contiamo di seguire almeno questa seconda fase. Qui con i treni si viaggia alla grande anche se sono un po’ costosi e ne abbiamo approfittato. Abbiamo fatto un bel giro. Finita la partita dell’Italia contro l’Angola siamo andati a Macao. Considerato che ci vuole un doppio visto e bisogna prenotarlo, abbiamo organizzato tutto per tempo. Poi da Macao siamo stati ad Hong Kong. Abbiniamo sempre il turismo allo sport. ” Massimo racconta che Valerio è l’organizzatore del gruppo e pianifica tutto con una precisione maniacale, anche le escursioni nel posto dove gioca la Nazionale, nell’intervallo tra una partita e l’altra. Valerio è un commerciante all’ingrosso di surgelati, Pippo fa l’ortopedico e Massimo è un agente di commercio, ognuno con la propria vita e i propri impegni. Seguono la Nazionale usando le ferie. “Io le ferie le faccio sempre la prima settimana di settembre perchè ci sono gli Europei, i Mondiali e le Olimpiadi. Certo per Tokyo dovrò rivedere il piano ferie perchè sono un po’ stiracchiate”

Sia Valerio che Massimo hanno trascorsi nella pallacanestro. Si sono conosciuti nei palazzetti d’Italia ed ora organizzano le loro ferie insieme, al seguito della Nazionale. Non sono giovanissimi, sono uomini adulti con mogli e fidanzate, anch’esse appassionate e tifose, che questa volta sono rimaste a casa, accontentandosi di vedere la partita in TV. Normalmente, per le tappe europee, le famiglie, figli compresi, viaggiano tutti al seguito dell’Italia. “In Oriente - commenta Massimo - diventava un po’ più difficile e costoso.”

Li sentiamo un’ultima volta dopo la partita contro la Spagna, terminata 67 a 60 per gli iberici. “Oggi una grande delusione: ci credevamo sul +4 a 2 minuti dalla fine con Datome che stoppa Rubio e con solo 4 secondi da giocare X la Spagna. In quel momento è girata la partita in loro favore - ci dice amareggiato - adesso doccia e andiamo a dormire: siamo svegli dalle 5 per prendere il treno per Whuan. Qui è un’avventura muoversi con i taxi neanche negli hotel parlano inglese ma metro e treni sono fantastici! Forse domani andiamo a Nanjing e Shangai prima degli ultimi 2 giorni a Pechino.”


Marco e Luca invece vengono dalla Brianza. Sono quelli che durante Italia contro Serbia avevano il cartello in mano “Ciao Mamma”. Li incontriamo all’uscita mentre aiutano un signore Serbo a fare il biglietto della metro dalla fermata di Xincheng Dong. Perchè alla fine la competizione, gli sfottò e gli antagonismi restano a Palazzo. Fuori, in un paese come la Cina, dove tutto può essere complicato, gli stranieri si aiutano anche se hanno le maglie di colori differenti!




 
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