Consumi al palo a luglio ma è boom di vendite online (+23%)

Consumi al palo a luglio ma è boom di vendite online
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Venerdì 6 Settembre 2019, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 17:54
Situazione ancora difficile sul fronte dei consumi in Italia, ma non per il commercio elettronico che continua a crescere impetuosamente. A luglio 2019 le vendite al dettaglio diminuiscono dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume rispetto al mese precedente. Secondo l'Istat, sono in flessione sia le le vendite dei beni alimentari (-0,1% in valore e -0,5% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (-0,7% in valore e in volume). In forte crescita invece il commercio elettronico (+23,2%).

Nel trimestre maggio-luglio 2019, rispetto al trimestre precedente, le vendite al dettaglio aumentano dello 0,5% sia in valore sia in volume. Sono in aumento sia le vendite dei beni alimentari (+0,7% in valore e +0,5% in volume) sia quelle dei prodotti non alimentari (+0,3% in valore e +0,4% in volume).

Su base annua, le vendite al dettaglio registrano un aumento del 2,6% in valore e del 2,8% in volume. Sono in crescita sia le vendite dei beni alimentari (+3,2% in valore e +2,4% in volume), sia quelle dei beni non alimentari (+2,1% in valore e +3,1% in volume).

Per quanto riguarda le vendite dei beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano Dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni, telefonia (+6,4%) e Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+6,1%).

Rispetto a luglio 2018, il valore delle vendite al dettaglio aumenta del 3,3% per la grande distribuzione, e dello 0,9% per le imprese operanti su piccole superfici. 

A luglio, complici i saldi, le vendite tengono, ma non bastano a risollevare l'anno dei piccoli negozi, ancora in territorio negativo. È quanto afferma l'Ufficio economico di Confesercenti. Nonostante la flessione congiunturale, la dinamica sull'anno è positiva, sia in valore che in volume: +2,6% in totale, sintesi di una variazione del +3,3% per le grandi strutture e del +0,9% per le piccole superfici. La crescita, inoltre, continua ad essere impetuosa per l'ecommerce, che segna un aumento del +23%.

Spostando l'analisi alla dinamica complessiva dei primi sette mesi del 2019, però, il quadro cambia. Sebbene il bilancio rimanga positivo - anche se non eclatante, con una crescita al di sotto del punto percentuale - rimane il campanello d'allarme che riguarda, come al solito, i piccoli esercizi: questi registrano l'unico dato negativo, - 0,5%, su questa prima parte dell'anno, con la prospettiva che il segno resti negativo per tutto l'anno.

Prosegue, dunque, la fase di criticità per le piccole imprese commerciali che sembra cronicizzarsi, dice ancora Confesercenti. Bloccare gli aumenti Iva è il primo passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente: servono urgentemente provvedimenti specifici, sia sul versante del reddito delle famiglie, per sostenerne i consumi, sia nei confronti di queste imprese, di cui stiamo assistendo al declino, con le conseguenze da tempo segnalate sull'occupazione e la vivibilità delle nostre città. Una situazione che ci spinge a ribadire la richiesta al nuovo Governo di aprire subito un tavolo per il rilancio del settore.

«E' vero che il quadro complessivo dei consumi resta debole, ma il dato di luglio è da valutare molto positivamente. La riduzione congiunturale è fisiologica alla luce dell'accelerazione di giugno (dopo un maggio depresso dalla meteorologia) e comunque cristallizza una crescita tendenziale che si avvicina al 3% in termini reali». E' invece il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio.

«La tendenza al miglioramento - si legge in una nota - sebbene sia ancora da considerare un episodio piuttosto che l'inizio di una stagione di ripresa, è diffusa a diverse tipologie distributive. Resta troppo esiguo, tuttavia, il beneficio che coinvolge le piccole superfici, ancora con il segno negativo sui primi sette mesi del 2019. Discount e commercio elettronico guidano gli sviluppi per quanto riguarda i formati, mentre si registra uno spostamento degli acquisti all'interno dei durevoli, con i mezzi di trasporto (non inclusi nell'indice) in riduzione a favore di tecnologia, mobili ed elettrodomestici».

«Qualche segnale positivo si avverte anche sul fronte dei saldi» e dunque, conclude l'Ufficio Studi Confcommercio, «c'è una vitalità dentro il mondo dei consumi che si contrappone ai segnali di peggioramento provenienti dallo scenario internazionale. Se il nuovo Governo mandasse rapidamente un segnale univoco e credibile sul fronte del disinnesco degli aumenti dell'Iva, le famiglie attraverso i consumi sosterrebbero la dinamica dell'economia italiana in una fase decisamente complicata».

 
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