Armenia-Italia, Pellegrini: «Importante era vincere». Belotti: «Non voglio fermarmi»

Armenia-Italia, Pellegrini: «Importante era vincere». Belotti: «Non voglio fermarmi»
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Giovedì 5 Settembre 2019, 20:35
«È stata una bella serata soprattutto perché abbiamo vinto una partita non semplice. Loro sono una squadra ostica, era importante vincere». Lo dice Lorenzo Pellegrini commentando il successo per 3-1 sull'Armenia, match nel quale ha segnato il 2-1, pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. «Giocare in Nazionale è un grande onore -aggiunge il centrocampista della Roma ai microfoni di Rai Sport-. Ogni giocatore spera di giocare sempre, io mi metto a disposizione». Tra gli armeni ottima prova di Mkhitaryan, suo nuovo compagno nella Roma. «Ha fatto una grande partita, lo aspettiamo volentieri in giallorosso perché è un grande giocatore». Infine Pellegrini spiega la punizione contesa con Sensi, battuta poi da lui senza successo: «Abbiamo chiarito con Stefano. È normale che quando ci sia una punizione dal limite ci siano diversi giocatori che la vogliono battere. Io mi sono procurato il calcio di punizione e volevo batterlo poi ci siamo subito chiariti».

Ha segnato un gol, ne ha firmato un altro che in realtà è un'autorete del portiere, ne ha mancato uno clamorosamente, se ne è visto annullare uno regolare: Andrea Belotti sorride dopo Armenia-Italia, anche perchè l'Uefa, al momento, gli assegna anche la rete del 3-1 nonostante la deviazione decisiva di Airapetyan. «Per me la nazionale è qualcosa di importante, per questo ci tengo ai gol.
E non voglio fermarmi qui», dice il centravanti azzurro che è tornato a indossare il 9 anche in nazionale («è il mio numero, e sono contento di indossarlo anche qui»). «L'inizio di partita è stato difficile per le condizioni del campo - dice a RaiSport - e perchè loro sono a metà campionato, più avanti di noi fisicamente. Io rispetto ai miei compagni sono un pò più avanti, per l'Europa Leeague. Io in vantaggio su Immobile per il posto da titolare? No, dico solo che ogni volta che vengo chiamato in causa, mi faccio trovare pronto».
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