«L'ultimo anno in cui non c'è stato l'utilizzo degli ammortizzatori sociali a Mirafiori è stato il 2007. In Piemonte nell'automotive si sono persi 18.000 posti di lavoro e circa 30.000 lavoratori sono coinvolti dalla cassa integrazione. In media lavorano il 65% del tempo», spiega Lazzi. Il segretario generale della Fiom torinese ritiene che sia positiva la decisione di produrre a Torino la 500 elettrica, ma considera «troppo ambizioso l'obiettivo di venderne 20.000 unità nei mercati Emea (forse nemmeno in tutti i paesi) e in Giappone perché vorrebbe dire toccare immediatamente il 10% del mercato di riferimento. A ogni modo anche nella più rosea previsione, la 500 elettrica non potrà garantire la piena occupazione degli addetti».
«Torino è a un punto di non ritorno. Bisogna prendere di petto la situazione e avviare un tavolo di crisi automotive tra tutti i soggetti politici, sindacali e istituzionali per guardare al futuro e puntare sulla mobilità sostenibile. L'alternativa è il declino della città», conclude Lazzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA