Mattanza di balene alle Isole Faroe, carcasse smaltite come spazzatura: le immagini choc di Sea Shepherd

Le carcasse di balena uccise alle Isole Faroe, gettate via come fossero spazzatura. (immagini pubblicate da Sea Shepherd)
di Remo Sabatini
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Venerdì 30 Agosto 2019, 19:56 - Ultimo aggiornamento: 19:59

L'ultima mattanza di balene, alle Isole Faroe, era andata in scena pochi giorni fa. Quasi 100 esemplari di balene pilota trucidate nell'ambito della tradizionale caccia che, nonostante le proteste internazionali, continua a ripetersi, anno dopo anno. Terribili, le immagini riprese dai volontari di Sea Shepherd, il movimento ambientalista che da anni, segue da vicino la nuova stagione di caccia. Tra gli esemplari uccisi infatti, diverse femmine gravide e piccoli che non sono stati risparmiati. Tutto, per onorare una antica tradizione, tramandata di padre in figlio.

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Dall'inizio dell'anno, i cetacei uccisi nelle cosiddette "grindadrap", non si contano più. Tanto che, ad un certo punto, ci si era cominciati a chiedere dove potessero finire tutta quell'infinità di carcasse. Centinaia di mammiferi che arrivano a quasi 10 metri metri di lunghezza l'uno, non potevano certo sparire nel nulla. A rispondere al macabro quesito, ha pensato Sea Shepherd che, con immagini e fotografie riprese dai volontari, è riuscito a dare una risposta.

Quelle povere balene, ridotte a carcasse sanguinolente e maleodoranti, vengono caricate su camion e trasportate in una località a sud est del villaggio di Leynar dove, ad attendere, c'è una potente pala meccanica che, in men che non si dica, afferra le balene e, semplicemente, le getta via lungo un dirupo a ridosso dell'oceano. Così, come fosse immondizia, quelle balene finiscono in quell'angolo di isola che è stato chiamato "il carnaio". Un nome che è tutto un programma e che spaventa un pò. Una specie di discarica degli orrori, nascosta così bene che, se non lo sai, non la troveresti mai. D'altronde, lontano dagli occhi, lontano dal cuore.
 

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