Istat, in calo la fiducia di imprese e consumatori in agosto

Istat, in calo la fiducia di imprese e consumatori in agosto
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Mercoledì 28 Agosto 2019, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 12:35
Fiducia di consumatori e imprese in calo nel mese di agosto, in piena crisi di governo.

Il clima di fiducia dei consumatori passa da 113,3 a 111,9, mentre quello delle imprese scende da 101,2 a 98,9. Lo comunica l'Istat, spiegando che la diminuzione della fiducia dei consumatori è generalizzata ma la componente economica e quella futura registrano le flessioni più marcate passando da 129,6 a 127,8 e da 117,4 a 115,4. Per quanto riguarda le imprese, si conferma «un quadro di elevata incertezza» e, in particolare, i livelli di fiducia nella manifattura e nei servizi di mercato sono, segnala l'Istat, i più bassi da inizio anno.

La flessione segue il forte incremento rilevato a luglio. I livelli degli indici di fiducia destagionalizzati tornano in linea con quelli medi rilevati da inizio anno sia per le imprese sia per i consumatori. Sempre per quanto riguarda la fiducia dei consumatori, si rileva un calo più contenuto per il clima personale (da 108,0 a 107,0) e per quello corrente (da 111,1 a 110,0).

Con riferimento alle imprese, l'indice di fiducia diminuisce in tutti i comparti con l'unica eccezione rappresentata dal commercio al dettaglio dove rimane sostanzialmente stabile (da 110,0 a 109,9). Invece il settore delle costruzioni e quello dei servizi subiscono il calo più marcato (rispettivamente da 142,8 a 140,4 e da 100,0 a 97,4), mentre è più contenuto nella manifattura (da 100,1 a 99,7). Per quanto riguarda le diverse componenti della fiducia, nell'industria manifatturiera si rileva un peggioramento delle attese di produzione e dei giudizi sulle scorte; invece i giudizi sugli ordini sono in lieve miglioramento. Nelle costruzioni la dinamica negativa dell'indice è essenzialmente dovuta al marcato peggioramento dei giudizi sugli ordini; le attese sull'occupazione rimangono sostanzialmente stabili. Infine, nel comparto dei servizi si segnala il «deterioramento» di tutte le variabili che compongono l'indice di fiducia. Nel commercio al dettaglio il recupero dei giudizi sulle vendite e sulle scorte si unisce ad un deciso calo delle attese sulle vendite future. Queste dinamiche, viene evidenziato, sono diffuse solo alla grande distribuzione, dove
la fiducia registra un aumento, mentre decisamente peggiore risulta il quadro relativo alla distribuzione tradizionale.

«Il deterioramento rilevato ad agosto nel sentiment di famiglie ed imprese, dopo il rimbalzo di luglio, è l’ulteriore sintomo del permanere di una situazione di difficoltà - commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio in una nota -. Alla debolezza del quadro economico interno ed internazionale, che rende particolarmente incerte le prospettive nel breve periodo, si è associata la crisi politica che ha contribuito ad alimentare le preoccupazioni sulle scelte che verranno fatte nella prossima legge di bilancio. In quest’ottica occorre dare rapidamente risposte sia alle famiglie, sia agli operatori economici soprattutto sull’aumento dell’Iva, ipotesi che avrebbe un pesantissimo contraccolpo sull’economia e sulla società italiana». 

 
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