Governo, ok direzione Pd a Zingaretti. Di Maio: «Basta colpire me». Rousseau? Colle «si attiene ai gruppi»

Governo, vertice alla Camera delle delegazioni. Patuanelli: «Veti non sono mai positivi»
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Mercoledì 28 Agosto 2019, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 15:54

Si è conclusa alla Camera la riunione fra le delegazioni di Pd e M5S sulle condizioni per la nascita di un governo sostenuto dalle due forze. Partecipano, fra gli altri, i capogruppo dem Graziano Delrio e Andrea Marcucci e del M5S Stefano Patuaneli e Francesco D'Uva. «Non c'è un problema Di Maio, ma c'è un problema di struttura di governo. Se c'è un premier del Movimento 5 stelle è giusto che ci sia un vicepremier del Partito democratico. Serve a fare comprendere che stiamo entrando in una fase effettivamente nuova». Lo dice Andrea Orlando entrando alla Camera per la direzione del Pd.

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Rousseau, interviene Mattarella. Il Quirinale si atterrà alle dichiarazioni dei gruppi parlamentari che sono consultati anche oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È quanto trapela al termine delle prime consultazioni di questa mattina.

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Zingaretti: io ottimista. «La cosa importante è dare un futuro all'Italia con un governo nuovo e diverso». Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti entrando alla Camera per partecipare alla direzione del partito. «La cosa importante è dare un futuro all'Italia con un nuovo governo». Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti entrando alla Camera per partecipare alla direzione del partito. Il percorso avviato in questi giorni «era e rimane difficile. Non è una passeggiata. È una sfida. Se siamo in grado di portare fino in fondo questo percorso è perché abbiamo portato avanti due elementi: spirito unitario e schiena dritta». 

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La direzione del Pd ha dato mandato a Zingaretti a dare la disponibilità nelle consultazioni a verificare le possibilità di un nuovo governo con un mandato esplorativo. Tutti i componenti della direzione hanno votato a favore della relazione del segretario, tranne - a quanto si apprende - il senatore Matteo Richetti che ha detto no. La direzione Dem è quindi terminata.

Di Maio: non colpire me. «Sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità. Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S. Mi sorprende che qualcuno sembri più essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani. Ma questa è la politica, anzi una certa politica, abituata a concepire il dibattito non come occasione di crescita, bensì come uno scontro continuo e sistematico sulle persone». Così Luigi Di Maio prima di entrare a Palazzo Chigi.

Patuanelli. «Ribadisco, i veti non sono mai positivi». Lo dice Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato, entrando alla Camera per l'incontro tra le delegazioni M5s e Pd, per la formazione del nuovo governo. È arrivato anche il capogruppo alla Camera Francesco D'Uva, che non ha voluto dichiarare nulla.

 



«Stiamo discutendo sui temi», ha detto il deputato e vicecapogruppo M5S, Francesco Silvestri, entrando con il senatore e vicecapogruppo M5S Gianluca Perilli. «Non credo che ci siano veti», ha spiegato il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, a chi gli chiedeva se ci fossero veti sul ruolo di Di Maio vicepremier da parte del Pd. E ancora: «Ognuno ha le sue procedure. Noi seguiamo le nostre - ha aggiunto -. Cominciamo a lavorare, ci auguriamo che sia una bella giornata».

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«Siamo al lavoro sui contenuti», ha ribadito il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, entrando alla riunione con la delegazione M5S.

Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è appena arrivato a palazzo Chigi. Il premier ha lasciato nel pomeriggio Biarritz dove ha partecipato al vertice del G7.

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