DESTINO
Insomma, era scritto tutto nel destino questo epilogo, la smania di arrivare a 100 di Ciro ha fatto il resto. Si può dire che Immobile ha iniziato col piede giusto, poco importa che sia quello sinistro. Da quando Ciro è alla Lazio è sempre andato a segno in tutte le sue prime: dal campionato all’Europa League, passando per la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana contro la Juve. E’ il quarto anno di seguito (eccetto nel 2016/2017 contro la Spal) che timbra, la Sampdoria ieri conferma la regola: «E’ stata una serata perfetta, sono contento per il mister, i miei compagni e i tifosi, ma adesso guai a montarci la testa in vista della Roma. Dobbiamo migliorare ancora». Lo stesso Ciro promette di prendere meglio la mira: «E’ vero, avrei potuto fare più gol, ma Audero è stato molto bravo». Domenica magari sarà più preciso, di sicuro Immobile è motivato. Con la nuova era Mancini in Nazionale forse si era pure un po’ depresso, qualcuno a Roma aveva sottolineato la mancanza dei suoi gol per la Champions. Immobile s’era fermato a quota 15 in campionato, adesso vuole tornare ad un altro livello. Aveva abituato tutti troppo bene con le 29 reti da capocannoniere nel 2018. Con quelle è arrivato a questo traguardo, che è pure un nuovo inizio. Cento, anzi centouno. Perché nella ripresa Immobile non è affatto sazio, cerca il bis e lo trova, mimando la culla per il terzogenito Mattia nell’esultanza: «Mia moglie Jessica ha partorito e non potevo non farle questo regalo». Ok, il debutto è giusto. Anzi, col botto. Anzi, con due razzi e tre punti d’artificio.
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