Il corto dei ricercatori protagonisti del nostro Diario dall'Antartide vincitore all'Antarctic Winter Film Festival 2019 Video

Un frame del video
di Enzo Vitale
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Martedì 27 Agosto 2019, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 13:50




Il lavoro prima di tutto. E a quelle latitudini, con temperature al di sotto degli 80 gradi, ogni movimento e ogni attività che i comuni mortali svolgono normalmente, diventano una fatica terribile.
Ma tra una provetta e un'osservazione al telescopio, tra un esperimento di biologia e un carotaggio nel ghiaccio, gli inquilini della base antartica italo-francese (sette italiani, 5 francesi e un medico danese), hanno trovato anche il tempo di girare un film per il concorso che ogni anno spopola dalle parti del Polo Sud.
Antarctic film festival 2019, questo il nome del contest organizzato dalla Stazione americana di Scott Amundsen (South Pole), la base umana più al Sud del pianeta di tutte le altre.

PAROLA ALLO STATION LEADER DI CONCORDIA
«L'evento si tiene praticamente ogni anno e partecipano la maggior parte delle persone che presidiano le basi del continente antartico. Il festival -spiega Massimiliano Catricalà, station leader della base italo-francese posta a 3.233 metri sul livello del mare con coordinate 5°06'06''Sud - 123°23'43''Est- si divide in 2 categorie: Open e 48h. In quest'ultima devi fare un filmato massimo di 5 minuti e tenendo conto di 5 punti chiave, dati dagli organizzatori, che cambiano ogni anno. Si tratta di creare una storia e fare un po' gli attori insomma».


(Un frame del video con a destra la glaciologa pisana Giuditta Celli)


IL VIDEO PREMIATO
Catricalà e i suoi compagni, nella sezione Open del Festival, si sono ispirati ad un filmato che aveva realizzato l'Esercito americano: «L'avevamo visto e ci ha molto divertito, cosi abbiamo pensato che era divertente rifarlo considerando l'opposto del "molto caldo" con il "molto freddo". Nel girare le scene -spiega il novello regista antartico- abbiamo studiato le parti prima di uscire all'esterno.Dovevamo rimanere fuori il meno possibile. Le nostre tute non ci preservano dal freddo per molto tempo e la nostra mobilità (come si vede nei video, ndr) è limitata. Vedere comunque un collega che fa un balletto o che si muove grottescamente è stato troppo divertente. Per alcune scene siamo ricorsi alla scavatrice per fare un buco nel ghiaccio e apparire dalla neve invece che dalla piscina».

LA PARTE DIFFICILE
«Devo dire -continua Catricalà direttamente dalla sua postazione al Polo Sud dove lo abbiamo ancora una volta contattato- che la parte più difficile è stata il montaggio e la sincronizzazione. Le sequenze erano brevi e molteplici. Nel girarlo invece ci siamo divertiti perché ognuno di noi ha dovuto imparare le mosse che il video imponeva e ovviamente lì vedi fare cose da persone
che in genere sono molto più compassate. Abbiamo anche dovuto scovare le location più simili a quelle di un video che invece era girato al mare. Ovviamente ognuno di noi ha fatto scene molto brevi, ma alla fine lo abbiamo visto tutti insieme e abbiamo capito che il
risultato era buono».


(Un'altra scena ripresa dal video vincitore)

LA VOTAZIONE DEI FILM
Come già accennato, ad organizzare il contest sono stati gli americani della Stazione South Pole Scott Amundsen. Gli inquilini italo-francesi di Concordia hanno ricevuto una scheda per la
votazione ed il link con tutti gli altri video delle altre Basi. «Ovviamente -precisa Catricalà- noi abbiamo passato un paio di sere a vederli tutti e a giudicarli. Ognuno poi ha riempito la propria scheda e alla fine i voti sono stati spediti agli organizzatori».

IL SECONDO VIDEO
Non c'è uno senza due e così i Nostri si sono cimentati in un altro video per la sezione definita "8h" in cui si deve realizzare un filmato, massimo 5 minuti, in cui si deve tener conto di cinque punti chiave decisi dagli organizzatori. «Lo abbiamo intitolato "All in the name of Concordia" -dice ancora lo station leader di C-Dome-, abbiamo voluto giocare con l'ossimoro di Concordia. E, visto che sono un musicista amatoriale, ho creato una canzoncina tormentone che ha cantato Meganne Christian (la protagonista della terza puntata del nostro Diario dall'Antartide, ndr), quindi abbiamo girato scene con i cinque punti chiave (doveva apparire una palla da tennis, un piccone, una frase e altro. Insomma anche in questa occasione tanto tanto divertimento dopo mesi di buio totale».


(All in the name of Concordia, il secondo video realizzato dai ricercatori della base italo-francese).

Una volta venuti a conoscenza della vittoria del loro video, il cuoco Daniele Giambruno (protagonista della seconda puntata del nostro Diario dall'Antartide, ndr) si è messo in moto ai fornelli della cucina: «Ovviamente -chiosa Catricalà- abbiamo organizzato un piccolo party, dopo mesi di buio, lavoro e desolazione, ce lo siamo davvero meritato».

enzo.vitale@ilmessaggero.it
 

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