Ricreato il profumo di Cleopatra, era a base di mirra

Elisabeth Taylor nel film "Cleopatra"
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Sabato 24 Agosto 2019, 22:02
Speziato e muschiato, con una base di mirra, unita ad altri ingredienti e aromi, come olio d'oliva e cannella: questa la fragranza che potrebbe aver usato Cleopatra per rendersi ancora più seducente, secondo la ricostruzione fatta dai ricercatori dell'università delle Hawaii di Manoa, e che fino al 15 settembre potrà essere annusato dai visitatori della mostra Queen of Egyptdel National Geographic Museum a Washington.

Tutto è cominciato durante gli scavi fatti nel sito di Tell Timai, l'antica città egizia di Thmuis che si trova vicino al Cairo e risale a 300 a.C. Nel passato era la patria dei più famosi profumi dell'antichità, Mendesian e Metopian. Il gruppo guidato da Robert Littman e Jay Silverstein ha portato alla luce le tracce di questa industria dei profumi. Nel 2012 hanno scoperto una casa che conteneva una riserva di monete d'argento, oltre a gioielli, vicino alle fornaci usate una volta per realizzare le bottiglie di profumo. Ciò ha indotto gli archeologi a pensare che quell'abitazione appartenesse ad un mercante di profumi. I ricercatori hanno così fatto un'analisi chimica dei contenitori trovati lì vicino per vedere se erano ancora identificabili le tracce dei liquidi una volta contenuti, scoprendo che i forni usavano argilla importata per produrre delle raffinate bottiglie di profumi.

La 'ricetta' di queste antiche fragranze è stata elaborata, con l'aiuto degli esperti tedeschi Dora Goldsmith and Sean Coughlin, sulla base di antichi testi greci che parlano proprio dei due profumi, il Mendesian e Metopian.
Con un pizzico di altri oli e ingredienti naturali, usando come base la mirra, sono riusciti a ricostruirli.
«Il Mendesian ha una base di mirra e un odore molto piacevole, simile a quello di un incenso leggero. Il Metopian invece sa molto più di muschio ed è più penetrante -  spiega Jay Silverstein - Cleopatra - conclude - che era un'appassionata di profumi, potrebbe aver apprezzato il Mendesian, secondo quanto suggeriscono i testi».
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