«Da un punto di vista puramente tecnologico, potremmo iniziare i test clinici anche domani» spiega Diego Ghezzi dell'Epfl. Attualmente l'elettrodo OpticSeline sperimentato sui conigli è formato da un fascio di 12 sottilissimi elettrodi, ma nella versione destinata all'uomo ne potrebbe contenere anche fino a 60: un numero ancora troppo limitato per restituire completamente la vista, ma sufficiente a fornire un valido aiuto nello svolgimento delle attività di tutti i giorni.
Il dispositivo nato dalla collaborazione tra Politecnico di Losanna e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa (fonte: 2019 EPFL / Markus Ding). «Crediamo che la stimolazione intraneurale possa essere una valida soluzione per molti dispositivi neuroprostetici mirati al recupero della funzione sensoriale e motoria», sottolinea Silvestro Micera, che nella Scuola Sant'Anna impiega già questa tecnologia nelle mani artificiali destinate alle persone amputate.
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