con esclusione del diritto di opzione, emettendo 700 miliardi di nuove azioni a un prezzo di 0,001 euro inclusivo di
sovrapprezzo. Con questi numeri appare evidente la forte diluizione attesa per gli attuali azionisti, considerando che il capitale Carige oggi è composto da circa 55,26 miliardi di azioni ordinarie (25.542 le azioni risparmio).
A un primo conteggio di massima, e considerando confermato il valore delle quattro tranche comunicato il 9 agosto (non riportato nell'avviso di convocazione), la famiglia Malacalza, oggi primo azionista della banca con una quota del 27,55%, dopo un investimento nell'ordine dei 420 milioni di euro, vedrà la propria partecipazione diluirsi fino a un minimo del 2% se non parteciperà. Sottoscrivendo il 27,5% degli 85 milioni di euro della tranche riservata ai soci attuali (investendo ulteriori 23,3 milioni di euro), i Malacalza vedranno invece la partecipazione diluirsi fino a quasi il 5,1%. La partecipazione potrà poi risalire fino a poco meno del 5,9%, quando grazie ai warrant gratuiti previsti in ragione di uno ogni quattro titoli sottoscritti, potranno acquistare ulteriori azioni a sconto, con ulteriore esborso.
Nel comunicato sulla convocazione dell'assemblea, Carige ricorda che lo Schema Volontario del Fitd sta mettendo a punto «criteri e meccanismi» per riconoscere, a conclusione dell'operazione di ricapitalizzazione dell'istituto, azioni gratuite per un controvalore pari a 10 milioni di euro a favore di azionisti attuali a fronte di partecipazioni azionarie inferiori a una certa soglia. In quattro anni i soci Carige hanno versato circa 2 miliardi in tre aumenti di capitale.
Perché possa partire il piano di salvataggio della banca in assemblea dovranno essere presenti azionisti con almeno il 20% del capitale di Carige e dovranno esprimersi a favore almeno i due terzi dei presenti. Sarà così determinante il voto dei Malacalza, che possiedono la quota nella banca del 27,55% tramite la finanziaria Malacalza Investimenti (il capofamiglia Vittorio Malacalza ha poi ulteriori quote che portano la partecipazione al 27,7% circa): all'assemblea di dicembre in cui avevano respinto la precedente proposta di ricapitalizzazione era rappresentato il 41% del capitale, e per questo il via libera di Malacalza sembra determinante. Tra gli altri grandi azionisti Aldo Spinelli (1%) si è già detto pronto a fare la propria parte, e ci si attende un via libera anche da Raffaele Mincione (sotto il 5%). Tra i soci rilevanti a fine dicembre figurava anche Gabriele Volpi, con poco più del 9%.
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