Milan, Piatek e il sortilegio della maglia numero 9 rossonera

Piatek
di Salvatore Riggio
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Lunedì 19 Agosto 2019, 09:30
L’allarme è risuonato a Cesena e a sei giorni dal debutto in campionato contro l’Udinese non è una buona notizia per Marco Giampaolo. Lo stratega scelto da Zvonimir Boban e Paolo Maldini come nuovo allenatore del Milan al posto di Rino Gattuso, il combattente che ha sfiorato la Champions cercando di sfruttare quello che gli passava il convento. Il problema, al momento, resta sempre l’attacco. Che è un po’ il malanno del Milan da qualche tempo. Per questo a gennaio, dopo che aveva fallito un campione come Higuain (proprio Gonzalo, quello dei 36 gol in un campionato nel 2015-2016 con il Napoli), Leonardo aveva scelto Piatek, il polacco esploso con il Genoa ai suoi primi mesi in Italia. Poi, il rossonero ha vissuto un’estate da protagonista: si è sposato con l’amata Paulina Procyk, il viaggio di nozze e la scelta della numero 9, abbandonando la 19. Sì, la numero 9. Quella che dopo Pippo Inzaghi ha portato sfortuna a chiunque. Un elenco di campioni e non, abbattuti da quella che ormai tutti riconoscono come una maledizione. Ci addentriamo nel campo della superstizione, ma è quello che credono i tifosi del Milan nel vedere un giocatore come Piatek non segnare nemmeno un gol in questo precampionato: Novara, Bayern Monaco, Benfica, Manchester United, Feronikeli e Cesena. Non che in generale agli altri sia andata bene: in queste sei partite il Milan ha segnato soltanto cinque reti. Troppo poco per una squadra chiamata a rialzarsi dopo anni senza Champions, il traguardo più importante per riavere un ruolo in Europa e una sopravvivenza economica che rassereni i rapporti con l’Uefa. «C’è ancora molto da lavorare», dice Giampaolo. Nel vedere il gioco propositivo i rossoneri sembrano aver intrapreso una buona strada, ma poi senza gol non si va da nessuna parte. Ed è quello che manca a questo Milan e infastidisce Piatek, abituato a fare sfracelli nelle aree avversarie. 

NUOVO FLOP 
Dopo Inzaghi, nulla è stato più come prima. Dal 2012, anno dell’addio al calcio di Super Pippo, la 9 ha avuto otto padroni, ma il risultato è sempre stato lo stesso: un fallimento completo. Il primo a essere colpito da questa maledizione è stato Pato, che aveva chiuso addirittura con zero gol prima di consegnare la maglia a Matri, a segno soltanto una volta. Lo stesso bottino di Fernando Torres, mentre Destro l’anno successivo, nel 2014-2015, si era fermato a quota tre. Non era andata meglio a Luiz Adriano nel 2015-2016 con sei gol (quattro in campionato) e a Lapadula che aveva raggiunto quota otto. Il miglior risultato del dopo Inzaghi. Battaglia persa anche da André Silva (solo due gol, più otto in Europa League) e Higuain. L’argentino aveva addirittura detto addio dopo sei mesi per andare al Chelsea. A gennaio la sua eredità era stata raccolta da Piatek, che già alla seconda gara (la prima da titolare) nei quarti di Coppa Italia contro il Napoli (29 gennaio) non aveva fatto rimpiangere il Pipita. Chiudendo con 11 gol (9 in campionato) in 21 presenze (18 in serie A). Un centravanti completo, che oltre ai difensori avversari dovrà sfidare anche la maledizione di una maglia indossata da grandi interpreti della storia del Milan, ma che da ormai troppi anni è diventata una condanna per chiunque abbia avuto il coraggio (la pazzia?) di sceglierla. Sarà così anche per Piatek? 
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