La scomparsa di Luigi Lunari, autore che lavorò con Strehler e Grassi

L'autore Luigi Lunari
2 Minuti di Lettura
Sabato 17 Agosto 2019, 18:10
Il commediografo, scrittore e saggista Luigi Lunari, dal 1961 al 1982 collaboratore di Paolo Grassi e Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano, dotato di una brillante scrittura drammaturgica, autore della commedia di grande successo “Tre sull’altalena”, è morto a Milano il giorno di Ferragosto all’età di 85 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato su Facebook dalla moglie Laura Pollaroli, sposata nel 1961, e dai figli Marco e Sandra. Autore di notevole eclettismo, Lunari ha scritto fortunati originali sceneggiati televisivi (“Dedicato a un bambino”, “Accadde a Lisbona”, “Le cinque giornate di Milano”, “La resa dei conti”) e una serie di commedie di deciso impegno civile e di satira politica, quasi tutte ispirate alla realtà sociale italiana: da “Tarantella con un piede solo” a “Non so, non ho visto, se c’ero dormivo”, da “I contrattempi del tenente Calley” a “L’incidente”. 


La commedia “Tre sull’altalena” (1991) - dopo un clamoroso successo al Festival di Avignone nel 1994 - si è imposta come un grande successo internazionale: è stata tradotta in 25 lingue ed è correntemente rappresentata in tutto il mondo. Il suo successo ha attirato l’attenzione del teatro mondiale su altre commedie di Lunari: alcune di queste - quali ad esempio “Il senatore Fox” e “Nel nome del Padre” - sono state rappresentate a Parigi, Tokyo e New York. Tra i suoi ultimi testi, “Il canto dei cigno”, “Tutti gli uomini di Annalisa” e “L’ultima vittoria”. Nato a Milano il 3 gennaio 1934, Luigi Lunari si laureò in legge all’Università Statale di Milano e poi si diplomò in «common law» a Londra e allo stesso tempo studiò composizione e direzione d’orchestra all’Accademia Chigiana di Siena. È stato anche giudice di pace. Lunari si è occupato di teatro in varie direzioni, dedicandosi per periodi di varia durata all’insegnamento universitario, alla saggistica, alla critica. È stato testimone e protagonista della grande trasformazione che il teatro italiano ha vissuto nella seconda metà del Novecento, sia sul piano organizzativo e strutturale, sia per quello che riguarda ogni teoria dello spettacolo e la stessa drammaturgia. Per vent’anni, dal 1961 al 1982, ha collaborato con Grassi e Strehler al Piccolo Teatro milanese ed è stato anche docente universitario, critico teatrale e musicale, traduttore di più di centocinquanta opere teatrali. Vastissima anche la sua attività saggistica, dedicata in particolare a Goldoni, Molière, Brecht e al teatro inglese dell’Otto e Novecento. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA