Zio e nipote rischiano di annegare nello stesso punto dove morì un bambino

Padre e figlio rischiano di annegare nello stesso punto dove due anni fa ha perso la vita un bimbo di 6 anni: salvati dal bagnino.
di Tito Di Persio
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Venerdì 16 Agosto 2019, 22:17 - Ultimo aggiornamento: 22:21
Lo zio di 45 anni con il nipote, un bambino di 10 anni, arrivati dall’Aquila per passare il ferragosto, se la sono vista brutta ieri pomeriggio intorno alle 14,30 mentre stavano facendo il bagno a ridosso del pontile, a Roseto degli Abruzzi, in provincia di Teramo. Stavano facendo il bagno, ignari dei pericoli di quel tratto di mare, quando aun certo punto la corrente di risacca che si era formata a ridosso della massicciata del pontile ha iniziato a trascinarli sotto la struttura, non riuscendo più a riprendere la riva.

Davide Ippoliti, bagnino della cooperativa Omnia, in servizio tra il Lido Lina e lo stabilimento balneare Orsa Minore, si è accorto che padre e figlio erano in evidente difficoltà. Si è tuffato, portandoli entrambi in salvo. Il tutto mentre i genitori del bimbo urlavano da riva. Per fortuna nessuna conseguenza per i due turisti aquilani, a parte tanto spavento. «È un tratto di mare molto pericoloso quello a ridosso del pontile, dove le correnti si incrociano formando in acqua dei mulinelli che, per un nuotatore poco esperto, possono risultare fatali» dicono la Capitaneria di porto e l’associazione dei bagnini,  dopo la tragedia di Elidion Bufi, il bambino di 6 anni annegato il 3 luglio del 2017. Inoltre la piccola lingua di sabbia a nord tra il pontile e il lido “Orsa minore”, dove il bambino sarebbe entrato in acqua, purtroppo non è sorvegliato. Dopo la tragedia, l’allora comandante della Capitaneria di Porto di Giulianova, Clarissa Torturo, in accordo con il primo cittadino di Roseto Sabatino Di Girolamo applicarono il divieto di balneazione per tutte le spiagge libere del territorio rosetano, compreso la riserva del Borsacchio

 
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