Open Arms fa rotta su Lampedusa dopo ok del Tar. Salvini: non autorizzo lo sbarco. Spagna pronta ad accoglierli

Migranti, Salvini: «Conte vuole lo sbarco di due navi Ong, non vedo perché autorizzarlo»
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Mercoledì 14 Agosto 2019, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 09:11

Matteo Salvini continua a ribadire il suo no allo sbarco dei migranti a bordo di due navi ong nonostante dal Tar del Lazio sia arrivata la decisone di sospendere il divieto d'ingresso nelle acque territoriali italiane di una di queste, la Open Arms, che al tribunale amministrativo aveva fatto ricorso. Una decisone che però il ministero di Matteo Salvini contesta, proponendo ricorso urgente al Consiglio di Stato. Il vicepremier in serata ha firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la Open Arms«Finché sarò ministro non autorizzerò mezzo sbarco, farò di tutto perché Renzi e la Boschi non governino più in questo paese», ha detto Matteo Salvini durante un comizio a una iniziativa della Lega alla Spezia, mentre la Spagna si dice pronta ad accogliere i migranti a bordo della Open Arms: il governo spagnolo ha informato la Presidenza del Consiglio dei ministri della propria disponibilità a partecipare alla redistribuzione dei migranti della Open Arms una volta sbarcati. Ne dà notizia palazzo Chigi.

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Salvini, comizio a La Spezia: «Solo in Italia c'è una situazione di questo genere: una nave di una ong spagnola in acque maltesi per cui un giudice del Tar del Lazio dice che deve sbarcare in Italia. La mia risposta è no, no, no. Ne sono arrivati già a sufficienza di clandestini negli anni passati. Caro il mio giudice, lo stipendio te lo pagano gli italiani e devi difendere i confini italiani». E a Richard Gere che aveva fatto visita alla nave dice: «Se sei così generoso li metti su un aereo e li porti nella tua villa. Ora di quella nave si occupa anche Banderas. Alla fine lì sopra ci sarà tutto il festival del cinema», ha detto Salvini. «Nessuno impedisce a voi compagni di ospitarne 15 a casa vostra», ha detto il ministro dell'Interno rivolgendosi a un piccolo gruppo di contestatori che che era riuscito a entrare in piazza eludendo i controlli.

Open Arms diretta a Lampedusa. Sulla base della decisione dei giudici «ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti», fa sapere la Ong. La Open Arms, ferma in mare da quattordici giorni, si sta ora dirigendo verso Lampedusa. Il divieto di ingresso in acque italiane era stato firmato dai ministri Salvini, Trenta e Toninelli sulla scorta del decreto sicurezza bis. 

Due navi della marina militare italiana scortano a distanza la nave di Open Arms, che naviga a 3 nodi verso le acque territoriali italiane. Ieri sera, a quanto si apprende da fonti della Difesa, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, dopo essersi messa in contatto con il tribunale dei minori di Palermo ed essersi accertata delle condizioni dei minori a bordo, aveva dato mandato al Capo di stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli di ordinare alla Marina militare di spostare nei pressi della Open Arms due navi del dispositivo Mare Sicuro, pronte ad effettuare il trasbordo dei 32 minori. Nelle ultime 24 ore, riferiscono le stesse fonti, il ministro Trenta si era messa in contatto con le altre autorità di governo competenti per arrivare allo sbarco dei 32 minori che si trovano a bordo della nave, da 13 giorni in navigazione in acque internazionali.

Il Tar, dice ancora la Ong spagnola, avrebbe disposto la sospensione del divieto non solo per la violazione delle normative internazioni ma anche evidenziando una «situazione di eccezionale gravità ed urgenza» dovuta alla permanenza da diversi giorni in mare dei 147 naufraghi a bordo. «Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone - sottolinea Open Arms - e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare».

Prima della sentenza del Tar, Conte aveva chiesto al Viminale di autorizzare lo sbarco ma da Matteo Salvini è arrivato un secco no: con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte «ci siamo salutati. Mi ha scritto per lo sbarco di alcuni centinaia di migranti a bordo di una nave di una ong che però è straniera e in acque straniere gli risponderò garbatamente. Non si capisce perché debbano sbarcare in Italia», ha detto il vicepremier oggi pomeriggio a Genova dove i due stamani hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi.

Nella lettera inviata questa mattina al ministro Matteo Salvini - e per conoscenza ai ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta - Conte ha chiesto di «mettere in sicurezza i minori» presenti sulla nave Open Arms. Lo si apprende da fonti di Palazzo Chigi, secondo le quali nella lettera il premier Conte, agendo in coerenza rispetto a quanto finora fatto dal governo, ha richiamato le norme che impegnano a dare assistenza ai minori e alle persone in difficoltà.

 



Ferma in mare, con condizioni meteo in peggioramento c'è anche la nave Ocean Viking: «Le condizioni meteo si sono deteriorate, abbiamo bisogno al più presto di un porto sicuro», è l'appello di Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere che chiedono venga autorizzato lo sbarco dei 356 migranti a bordo. La nave delle due organizzazioni umanitarie, dopo aver lasciato nella giornata di ieri l'area sar libica e aver chiesto formalmente un Pos a Roma e La Valletta, si trova ora tra Lampedusa e Malta, in attesa di una risposta. «Con l'aumento delle onde - dicono le Ong - le persone a bordo stanno accusando il mal di mare. L'equipe medica le sta trattando ma possiamo solo fornire un sollievo temporaneo, rimanere in mare mentre le persone soffrono non può essere la soluzione».
   

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