Roma, rifiuti, piano anti-emergenza. «Vanno negli impianti laziali»

Roma, rifiuti, piano anti-emergenza. «Vanno negli impianti laziali»
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 14 Agosto 2019, 11:02
L’ordinanza che apre gli impianti del resto del Lazio ai rifiuti della Capitale sarà prorogata fino al 31 dicembre. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, farà da mediatore perché l’Abruzzo accolga altre 10mila tonnellate di rifiuti di Roma. L’Ama, inoltre, sta chiudendo un contratto con la Piceno Ambiente, società di Fermo, perché riceva 30mila tonnellate di indifferenziato (5mila al mese). Poiché le discariche delle Marche rischiano di saturarsi, l’impegno di Ama è di riprendere ciò che esce dall’impianto di trattamento e riportarlo nel Lazio, nella discarica di Colleferro. Per portare i rifiuti nelle Marche, serve però il via libera della Regione, ma il governatore Luca Ceriscioli, domenica scorsa, ha fatto sapere che, già come avvenne a dicembre, la risposta sarà negativa. Anche in questo caso, però, il ministro Costa si è impegnato a fare da mediatore per convincere le Marche. Queste sono in sintesi le misure decise ieri nel corso della riunione della cabina di regia tecnica della quale fanno parte dirigenti del ministero dell’Ambiente, della Regione e di Roma Capitale. Al termine però ha partecipato anche il ministro, mentre a fine mese si dovrebbe svolgere una nuova riunione della cabina di regia politica, alla quale dovrebbero partecipare (resta l’incognita del futuro del governo) oltre a Costa, la sindaca Virginia Raggi e il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. L’obiettivo del piano deciso ieri serve ad evitare la crisi dei rifiuti prevista per settembre. Nel corso della cabina di regia è stato accertato che fino a fine mese il sistema dovrebbe reggere, ma poi andrà in difficoltà. Sia dal ministero dell’Ambiente sia dalla Regione è partito un richiamo ad Ama e Roma Capitale perché si impegni con forza a migliorare la raccolta differenziata, perché stanno arrivando molte lamentele di cittadini e di esercenti che lamentano la non regolarità dei passaggi degli operatori.
 
La Regione concederà la proroga dell’ordinanza? In linea di massima sì, anche se sulla durata fino al 31 dicembre sono ancora in corso delle valutazioni. Ieri l’assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha commentato: «Dal 5 luglio aspettiamo da parte di Ama e del Campidoglio delle soluzioni concrete per affrontare la questione dei rifiuti: non si può sempre rinviare il tema ricorrendo solo a misure straordinarie e spedizione dei rifiuti in altre regioni con costi enormi per l’azienda e i cittadini romani. Servono impegni reali e in tempi brevi». Il nodo della polemica è quello del piano regionale dei rifiuti che per Roma indica la necessità di una discarica e più in generale di nuovi impianti che riducano la dipendenza, molto forte, da altri territori dello smaltimento dei rifiuti prodotti nella Capitale. Costa ha spiegato, nel corso della cabina di regia, «che viste le difficoltà di natura squisitamente politica, solleciterà un riscontro da parte della regione Abruzzo per capire la disponibilità degli impianti Aciam per il solo trattamento di circa 10 mila tonnellate di rifiuto indifferenziato».
 
Come mai di nuovo Roma è sull’orlo della crisi? Ricordiamolo: la differenziata cresce poco, l’indifferenziato prodotto di riflesso sta aumentando, l’impianto di trattamento di Malagrotta (gruppo Cerroni) lavorerà 500 tonnellate di rifiuti al giorno fino al 30 novembre a causa dei ritardi dei lavori di manutenzione. Rida, impianto di Aprilia, ha comunicato che non accetterà i rifiuti di Roma per quattro settimane. Tutti questi problemi fanno pensare che, senza un piano, a settembre la spazzatura resterà per strada.
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