Ponte Morandi, Genova ricorda le sue vittime. I familiari: «Condannati a morte»

Ponte Morandi, i vertici di Autostrade lasciano la cerimonia di commemorazione
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Mercoledì 14 Agosto 2019, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 00:08

Genova ricorda le sue vittime a un anno dal crollo del Ponte Morandi dove morirono 43 persone. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato nel capannone sotto la nuova pila 9 dove viene celebrata la messa in ricordo delle 43 vittime del crollo di Ponte Morandi. È stato accolto dal prefetto Fiamma Spena, dal sindaco di Genova Marco Bucci e dal governatore della Liguria Giovanni Toti. Sul posto anche il premier Conte, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

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La cerimonia ha avuto inizio con la lettura dei nomi delle vittime. Dietro all'altare costruito per celebrare la messa in memoria delle vittime del ponte è stato collocato il crocefisso della chiesa del Campasso che 'guardava' dalla navata della chiesta il Ponte Morandi. La messa è iniziata con la esecuzione del Requiem di Puccini. Assenti molti parenti che hanno disertato la commemorazione. «Provate voi cosa vuol dire perdere una persona cara. Tutte le manifestazioni devono essere rispettate e tutti devono essere presenti. E giusto ed è un gesto importate. È importante che siamo tolleranti». Lo ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci proprio riguardo all'assenza di molti parenti delle vittime. Il primo cittadino  ha ricordato che i lavori per la ricostruzione «procedono e sono convito che a fine aprile ci sarà il nuovo ponte. La città si merita una infrastruttura di primo livello ed è quello che stiamo facendo. La città è unita e sta collaborando. Ho fiducia che andrà avanti così. La pila 9 del nuovo ponte è già alta quasi 20 metri e 11 pile hanno già le fondamenta».

 



Alcuni parenti delle vittime hanno chiesto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che i vertici di Autostrade per l'Italia lasciassero la cerimonia di commemorazione in corso a Genova. Il premier, da quanto si apprende, ha informato la delegazione, guidata dal presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, e dall'ad Giovanni Castellucci. La delegazione ha preferito lasciare l'area per non creare problemi e per rispetto ai famigliari delle vittime. I rappresentati di Aspi sono stati invitati alla cerimonia dal sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci.
«Ad un anno dalla tragedia del Ponte Morandi, il Cda di Autostrade per l'Italia, quello di Atlantia e i lavoratori di tutto il gruppo rinnovano il cordoglio e la compassione più sincera per le vittime del crollo e per il dolore dei loro familiari». Così Autostrade per l'Italia hanno scritto nella lettera pubblicata su alcuni quotidiani nazionali e sui giornali liguri. «Siamo consapevoli e profondamente rammaricati per la gravità delle sofferenze e dei disagi causati all'intera comunità genovese dal crollo del Ponte Morandi».

Egle Possetti presidente del comitato delle famiglie delle vittime del Morandi al termine della messa ha ribadito. «La loro è stata una condanna a morte. Vogliamo giustizia perché un paese democratico non può essere senza giustizia».

«Abbiamo lavorato intensamente per mantenere gli impegni e assicurare le case agli sfollati ora stiamo lavorando per i familiari delle vittime istituendo un tavolo tecnico per erogare loro gli anticipi per affrontare le spese giudiziarie», ha detto il premier Giuseppe Conte.

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti ha preso la parola: «Quella di oggi è una giornata di dolore ma anche di orgoglio per questa città. Di dolore perché ricordiamo 43 vittime, per le quali speriamo che ci sia presto una giustizia, che non deve essere sommaria e di polemica ma legata alla verità dei tribunali. Ma è anche una giornata di orgoglio perché un anno dopo la città si è risollevata e tutto quello che poteva essere fatto è stato fatto».

Matteo Salvini su twitter:«Il nuovo Ponte cresce. #Genova piange, prega e riparte», scrive il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini aggiungendo alcune foto del cantiere aperto nel capoluogo ligure dopo il crollo del ponte Morandi. In una si vede la bandiera della croce di San Giorgio, formata da una croce rossa in campo bianco e un tempo simbolo della Repubblica di Genova, che sventola da una gru.

LA MESSA «Se restiamo uniti e ci lasciamo umilmente abbracciare da Dio, allora saremo capaci di abbracciarci gli uni gli altri, e le nostre capacità - come i pochi pani e pesci della parabola evangelica - si moltiplicheranno e faranno miracoli. Sia così, cari amici, sia così per il bene di noi tutti, delle giovani generazioni di cui siamo responsabili, sia così per il bene di Genova e del nostro amato Paese». Lo ha detto l'arcivescovo di Genova, Cardinale Angelo Bagnasco, nell'omelia pronunciata nel corso della Messa per il primo anniversario del crollo del Ponte Morandi.
«Il Vangelo di oggi ci esorta, e come sempre ci aiuta: Gesù, il Figlio eterno di Dio, ci assicura che »dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro«. Ci può essere oggi parola più illuminante per il nostro popolo? Lo stare insieme, lo sperare e lavorare insieme, insieme camminare e guardare al bene non individuale ma comune, non è solo una regola d'oro per la Città e un modo per onorare i defunti, ma è anche la garanzia di una presenza più grande, di un Amore che ci abbraccia, e tutti conforta e rafforza: è la presenza e l'amore di Dio! Le nostre forze non sono piccole, così il desiderio di giustizia e di bene, ma per esperienza -ha aggiunto Bagnasco- sappiamo quanto siamo fragili, quanto possiamo essere attraversati da egoismi e miopie, da rivalità e divisioni, da dimenticanze».

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