Nonostante il dato negativo sul pil nel secondo trimestre, Berlino non vede «alcuna necessità per ulteriori misure di stabilizzazione della congiuntura» e ritiene che «la politica fiscale del governo federale è già orientata in maniera espansiva». Lo ha detto una portavoce del governo tedesco, Ulrike Demmer, in una conferenza stampa settimanale dell'esecutivo a Berlino. La portavoce si è pronunciata rispondendo alla domanda se il governo tedesco voglia rispettare la regola del pareggio di bilancio nonostante il rallentamento congiunturale. Demmer ha dapprima rimandato a dichiarazioni del portavoce principale del governo, Steffen Seibert, che lunedì aveva ricordato come la cancelliera Angela Merkel non ha mai messo in dubbio l'opportunità di un bilancio senza deficit.
Lo «sfondo» su cui si staglia la mancata necessità di misure è stato descritto dalla portavoce affermando che il governo desume che «l'economia tedesca nell'intero anno 2019 crescerà leggermente e sarebbe il decimo anno di crescita di seguito». «Nella 19/a legislatura in corso sono cresciuti ulteriormente gli investimenti statali» per economia e occupazione, ha detto ancora Demmer aggiungendo che «la disoccupazione è scesa e le famiglie hanno tratto profitto da questo sviluppo» ad esempio «attraverso l'aumento dei redditi reali» per «21 trimestri di fila», dunque «come mai da dopo la riunificazione» tedesca del 1990.
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