Quei ritorni all’alba dalla disco, e la famiglia non ha più orari

Quei ritorni all’alba dalla disco, e la famiglia non ha più orari
di Raffaella Troili
1 Minuto di Lettura
Mercoledì 14 Agosto 2019, 01:02
«Che intenzioni hai?». Sono le quattro del mattino quando mamma si fa coraggio e alza il telefono.
Con l’estate gli orari delle uscite serali sono saltati, si torna quando tornano gli altri, si scambia la notte con il giorno. Avoja ad aspettare. Bella di notte segue l’onda dei coetanei, a catena anche le famiglie, anche i “malcapitati” nonni se ci sono solo loro in casa a far la guardia. 
«Nonna oggi disco». Roba da farsi prendere un coccolone. Vuol dire una notte insonne ad aspettare notizie senza dar l’idea di essere in pensiero quantomeno assillanti. La voce si sparge, i preparativi per la sera prendono corpo tra cambi d’abito trucco e parrucco. Santi subito quelli che dopo aver vegliato sui bagnetti in riva al mare ancora non abdicano. Ma son pochi. 
Il lavoro sporco lo deve fare la mamma: si studia gli amici e le loro famiglie, si raccomanda di vegliare sulle donzelle, schiaccia un pisolino leggero e aspetta l’alba di un nuovo giorno. «Ma come faccio? Preferisci che torno da sola piuttosto che in compagnia?», è il sottile ricatto che fa saltare le regole. Così il giorno dopo ci si ritrova in famiglia a condividere tutti, gli occhi “abbottati” di sonno. Che importa se solo una ha ballato?
raffaella.troili@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA