Sentinella della Pioggia, la decima puntata sul Messaggero

Sentinella della Pioggia, la decima puntata sul Messaggero
di Tatiana de Rosnay
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Lunedì 12 Agosto 2019, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 17:38

Il giorno in cui accadde, Suzanne indossava un abito celeste. Avevamo fatto un picnic nella casa sull'albero. Quella stessa estate era morto mio nonno. Non ero in grado di capire la morte. Capivo solo che non potevo più sentire la risata di mio nonno. Era una bella giornata estiva. Non c'erano segnali. Nemmeno uno. Monsieur Malegarde... Agathe, la receptionist, gli sta picchiando contro la spalla con gentilezza. Tutto bene? Linden la guarda confuso. Poi capisce, si è addormentato nella lobby e ora è mattina. Sale da Tilia, appena lo vede gli chiede cosa pensa del fatto che Jeffrey van der Haagen ha chiamato una dozzina di volte. Linden non ne ha idea. Ha controllato Lauren? Sì, continua a tossire e ha la febbre. Richiameranno il medico. Dopo colazione, Linden legge le email. Rachel vuole sapere se ha dietro una macchina fotografica. Può lavorare? Sa della situazione del padre, ma la Senna è sulle prime pagine di tutti i giornali. Farebbe qualche foto? Ha tutto il tempo, il reparto apre alle tre. Mentre esce con la Leica, Mistral lo chiama. Aspettami! Masse di pedoni vanno nella loro stessa direzione. Devono mettersi in fila per arrivare alla balaustra e guardare la Senna. Il fiume si è trasformato in un mostro ingordo. Ha sbranato le banchine, ingoiando le fondamenta dei ponti. Sedie di plastica, bidoni e tronchi sbattono contro i pilastri.

La gente esulta. Orde di fotografi inclinano le loro macchine verso l'acqua. Linden deve lottare per trovare un posto da dove poter lavorare. Tutti vogliono un ricordo dello Zuavo con il fiume alla vita. Vede un anziano con un cappello, fuma la pipa appoggiato a un albero. Può fotografarlo? L'uomo annuisce. Cosa ci trovano di divertente? dice scontroso. Stanotte, quando la Senna arriverà ai loro letti, rideranno meno. Linden gli domanda se pensa davvero che succederà. Certo! Parigi affonderà in un pozzo nero. Mistral ascolta attenta. Devono andarsene! Prima della fine del mondo. Linden tira piano Mistral per una manica, lei gli chiede se il vecchio diceva la verità. Non vuole spaventarla, ma ormai è adulta. Li ha visti i notiziari no? Ora però la loro priorità è Paul. Affronteranno il resto quando sarà il momento. Linden si ferma alle poste e spedisce i rullini a Rachel. Poi compra i quotidiani del giorno. Su tutte le prime pagine c'è lo Zuavo travolto dalla corrente. Il fiume cresce di un centimetro all'ora e al pont d'Austerlitz ha raggiunto i sei metri e mezzo. Quando bussano alla porta di Lauren, l'espressione sul viso di Tilia lo allarma. È venuto il medico, mamma ha la polmonite. Ha bisogno di riposo e cure mediche. Una volta iniziata la terapia si rimetterà presto. Mentre va in ospedale con Mistral, Linden si domanda quale altra sciagura li aspetta. Ha in tasca il libro di Giono, L'uomo che piantava gli alberi, e tiene la nipote per mano. Ha mai camminato mano nella mano così con Sacha? Lui dice che in certe strade di San Francisco si può. Nei luoghi pubblici si sono abituati a non farlo. Mistral trova sia tremendamente triste. Dice che continua a pensare alla reazione di Lauren quando Linden le ha detto di essere gay. Ora va meglio con Lauren? Sua madre ci ha messo un po'. Per molto tempo non ne ha parlato, cambiava argomento. Quando però è iniziata la storia con Sacha, è stato più facile. Lauren se ne è innamorata, come tutti. In ospedale qualcosa non va. Linden lo capisce all'istante. Sembra vuoto. Le luci sono quasi spente. All'ingresso ci sono diversi manifesti. Per via dell'alluvione i locali verranno evacuati e i pazienti trasferiti.

Raggiungono terapia intensiva, il reparto è vuoto, quasi al buio. Che diamine sta succedendo? Paul è solo nella stanza. Linden lascia Mistral con lui e va in cerca di qualcuno. Sente alcune voci, provengono dall'ufficio delle infermiere. Al di là del vetro vede il dottor Brunel. Accanto a lui c'è la dottoressa che somiglia a Jodie Foster. Il dottore conferma che l'ospedale sarà evacuato. La Senna ha già allagato il seminterrato. Paul verrà trasferito l'indomani mattina. Probabilmente il trasferimento verrà fatto in barca. Linden è stupefatto. In barca? Il dottore spiega che l'acqua cresce troppo in fretta. Perché non può essere trasferito oggi? Sembra ci siano problemi di assicurazione. Linden lo trova incredibile. Stanno scherzando? Sembrano a disagio, probabilmente non hanno mai dovuto affrontare una situazione del genere. Cambia argomento, si informa della salute del padre. Paul è stabile. All'ospedale Cochin sarà nelle mani esperte del professor Magerant. Linden torna da Paul. Mistral, accanto a lui, gli tiene la mano. Gli descrive il fiume, gli dice che si rimetterà. Linden prende il libro di Giono e si mette a leggere. Mistral è presa dalla storia del pastore che ha piantato migliaia di alberi. Quando finisce li lascia soli. Linden si sente impotente. Pensa al fiume che risale su per l'ospedale abbandonato. Ha un'idea. Prende l'iPhone, scorre la playlist, trova David Bowie. La prima canzone che mette è Sorrow. Avvicina il dispositivo all'orecchio di Paul. Ricorda il padre che ascoltava Bowie in furgone, con il dito batteva il tempo sul volante. Era cominciato tutto nel 1972. Un giorno, mentre Paul lavorava sodo per riportare Vénozan alla sua passata gloria, alla radio avevano mandato una melodia che gli aveva fatto venire la pelle d'oca. Non capiva una parola d'inglese, né sapeva il nome del cantante, ma aveva memorizzato il titolo della canzone, Starman. Così era andato dritto al negozio di dischi di Sévral. Linden mette Lazarus, poi Ashes to Ashes. I tratti distorti del padre non fanno alcun movimento. Ha senso continuare? Un'ultima canzone. Heroes. Mette il telefono accanto al cuscino e prende la mano del padre. Questa gli ricorda Paul più che mai, in piedi in silenzio accanto alla casa, che fissa lontano nella vallata. Mentre Bowie strilla con tenera rabbia che possono essere eroi solo per un giorno, la mano del padre stringe la sua come una morsa. Gli occhi sono spalancati. Linden gli chiede se può sentirlo e lui lo stringe di nuovo. Sfreccia fuori in corridoio. È stato Bowie. È sicuro. Trova un'infermiera, gli dice che arriverà tra un istante. Linden torna di corsa dal padre, i suoi occhi sono ancora pieni di vita. Si aggiusterà tutto. L'infermiera arriva di corsa, gli chiede di uscire. Quando rientra resta annichilito. Gli occhi di Paul sono di nuovo chiusi. L'infermiera gli mormora qualche parola di incoraggiamento. Linden accende la tv. Il fiume ha superato i sette metri. È stato lanciato il Piano Nettuno.

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