Roma, Raggi vuole riqualificare il complesso dove morì Desirèe

Roma, Raggi vuole riqualificare il complesso dove morì Desirèe
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Lunedì 12 Agosto 2019, 13:49

«Entra nel vivo il programma di rigenerazione urbana per il recupero degli spazi in via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo: a fine agosto partirà la manifestazione di interesse per l'area abbandonata», annuncia su Facebook la sindaca Virginia Raggi.

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Il Campidoglio punta in pratica a sottrarre dal degrado e riqualificare il complesso di San Lorenzo dove a ottobre morì la 16enne Desirèe Mariottini. 

 

 

 


«Come amministrazione - spiega la prima cittadina abbiamo voluto mettere in atto un percorso importante su uno spazio con una sua complessità ma necessario per dimostrare ai cittadini che il pubblico ha il dovere di esercitare il suo potere di programmazione e trasformazione del territorio». La giunta capitolina, lo scorso 2 agosto, ha approvato una delibera con cui intende istituire un programma di rigenerazione urbana per, si legge nel provvedimento «il compendio immobiliare compreso tra via del Lucani, viale dello Scalo San Lorenzo, via degli Anamari, Via di Porta Labicana e via Dei Messapi, costituito da manufatti di proprietà parte pubblica e parte privata che hanno perso la loro funzione artigianale e produttiva, abbandonati da tempo e caratterizzati da una situazione di degrado consolidato». Per l'appunto il complesso che dopo la morte di Desirèe è stato a lungo al centro delle cronache italiane.

Adesso architetti e progettisti potranno sbizzarrirsi. Le loro proposte saranno a quel punto saranno prima vagliate dagli uffici capitolini, che dovranno certificarne la sostenibilità, poi, votate online dai cittadini. Come ricorda su Facebook la stessa sindaca Raggi, però, quella di San Lorenzo è «un'area di circa 10mila mq la cui proprietà è frammentata tra diversi proprietari, tra cui alcuni immobili sottoposti a pignoramento e affidati a custodi giudiziari, e solo una parte minore di proprietà comunale». In pratica, il 75 per cento delle strutture presenti nel complesso sono di proprietà privata. Dunque qualsiasi programma di rigenerazione dovrà essere prima avallato dai proprietari. Se non ci fossero intoppi, terminata la consultazione on line, l'amministrazione potrà procedere alla formazione del programma urbanistico che sarà poi sottoposto alle consuete procedure di adozione, pubblicazione e approvazione. A quel punto verrà indetto un bando per assegnare il progetto definitivo per realizzare la nuova area. Mentre per regolare i rapporti con i privati sarà sottoscritta un'apposita convenzione che regolerà le specifiche e reciproche obbligazioni, nonchè le reciproche cessioni e perequazioni patrimoniali e immobiliari. Se, invece, i privati dovessero opporsi al programma di riqualificazione, allora, si legge nella delibera: «al fine di impedire il prolungamento temporale dell'attuale condizione di degrado, l'amministrazione procederà alla riqualificazione del compendio immobiliare, previa acquisizione della dichiarazione di pubblico interesse e conseguente sottoposizione dell'area al vincolo preordinato all'esproprio ed espletamento delle inerenti procedure».

«Il programma di rigenerazione urbana a San Lorenzo - ricorda la sindaca su Facebook - si inserisce nella visione più complessiva lanciata con il programma ReinvenTIAMO Roma. Un piano per la rigenerazione della Capitale con una visione che pone al centro del suo sviluppo un nuovo modo di abitare, di costruire relazioni sociali e di sviluppare il tessuto produttivo nel suo insieme attraverso una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. L'obiettivo è sostenere progetti di rigenerazione urbana innovativi di regia pubblica per migliorare la vita dei cittadini. Roma Capitale dopo anni di abbandono di aree urbane vuole affermare il prevalere dell'interesse pubblico». «L'obiettivo di tutti deve essere trasformare un luogo oggi abbandonato in un nuovo spazio di tutti», conclude la sindaca.

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