Sue le sculture «telemagnetiche», nelle quali oggetti metallici legati a un filo di nylon sono sospesi nello spazio grazie all'uso di magneti. Dopo la serie di «Segnali» (1955-58), lunghe aste d'acciaio coronate da oggetti di recupero in continua vibrazione, ha indagato con le sue sculture le forze magnetiche e con la collaborazione del Mit di Boston ha impiegato le fonti di energia («Scultura idromagnetica», 1968). Sperimentatore instancabile, Takis si è dedicato con particolare interesse anche all'allestimento di spettacoli teatrali ed 'environments' e ha realizzato opere monumentali («Segnali luminosi. Vite d'Archimede», 1984-90, Parigi, Grande Arche de la Défense; «Segnali», 1988, Seul, Parco olimpico della scultura; sistemazione della stazione metrò Reynerie a Tolosa, progettata nel 1993).
All'artista che nel 1995 ha rappresentato la Grecia alla Biennale di Venezia è stata dedicata nel 2004 un'importante retrospettiva alla Galleria Credito Siciliano di Acireale, poi esposta alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese, dal titolo «L'opera d'arte come simbolo d'energia».
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