Ad oggi, calcola Bloomberg, lo 0,1% più ricco d'America ha in mano un livello di ricchezza così grande come non si è mai visto dai tempi della Grande Depressione del 1929. Ma non per tutti i clan di super-ricchi il destino è roseo. La dinastia di industriali tedeschi Quandt, ad esempio, ha perso otto posizioni soffrendo le difficoltà di Bmw, mentre altre famiglie come Dassault in Francia, quella dell'impero dei media Hearst negli Usa, o quella dei discendenti della famiglia Lee in Asia sono uscite fuori dalla classifica. «Può essere molto difficile preservare la ricchezza nel lungo periodo», osserva Rebecca Gooch della società Campden Wealth specializzata nella gestione e formazione per salvaguardare i patrimoni familiari. «Le attività operative a conduzione familiare possono passare dal boom al declino, il portafoglio di investimenti di una famiglia potrebbe non essere ben diversificato o potrebbero esserci problemi con le transizioni generazionali».
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