Preolimpico, l'Italia soffre ma batte l'Australia 3-2. Oggi sfida decisiva con la Serbia

Ousmany Juantorena contro il muro australiano
di Vanni Zagnoli
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Sabato 10 Agosto 2019, 23:59 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 02:18
Finisce a mezzanotte meno dieci Italia-Australia, 15-13 al tiebreak, con il pubblico a cantare l’inno e oggi basterà superare la Serbia con qualsiasi risultato per qualificarsi per Tokyo, ma il pronostico ora è leggermente per gli slavi, anche considerato il precedente di un anno fa, al mondiale.

Il primo set è in equilibrio sino al 17 pari, gli scambi sono lunghi, lo spettacolo è all’altezza delle aspettative e per rafforzare la ricezione entra Pesaresi, l’altro libero. Gli oceanici avanzano sul 19-22, Juantorena riporta a -1, tra il frastuono incessante del pubblico. L’Australia tiene il vantaggio, anzi allunga a +3, complice un fischio arbitrale discutibile. Osmany accompagna il pallone oltre la rete, è 21-25, frutto della scadente ricezione azzurra e della scarsa incisività di Roberto Russo. Sostituito nel secondo parziale da Anzani sul 5-4. l’Italia continua a soffrire il mancino Williams, sale però l’incidenza offensiva, con Lanza e Zaytsev si arriva a +2, con allungo grazie al muro di Piano.

Il caldo è penalizzante anche per i giocatori, l’altra sera Giannelli spiegava come la palla scivoli dalle mani. Matteo Piano si gasa, piazza due muri in sequenza e sul 13-8 il secondo parziale è già ipotecato. Williams però lo riapre, con la sua potenza e nonostante il sovrappeso inconsueto, per il volley. Un tocco d’astuzia di Anzani e proprio un suo errore riportano al 18-14. Zaytsev non sbaglia il contrattacco, per il 23-18. Si chiude a 19 e il PalaFlorio si scatena, fra rulli di tamburi, cori e musica. La terza partita è di nuovo complicata, con i gialloverdi avanti, ripresi a quota 20, a muro. Entra anche Sbertoli, per un turno in battuta e Oleg Antonov per Lanza. L’Australia torna avanti, serve un muro di Juantorena per riprendere la parità, a 24. “Vogliamo un’Italia fotonica”, recita uno striscione. E’ invece il tocco di seconda intenzione di Dosanjh a dare l’1-2.

Fra il pubblico c’è l’ex ct femminile Massimo Barbolini, è campione d’Europa con Novara, le donne dell’Italia sono a una continuità superiore. I 4100 spettatori del PalaFlorio tremano, tantopiù con l’errore in ricezione di Juantorena, in apertura di quarta frazione. L’Italia cala di concentrazione, Zaytsev reclama per un tocco a muro che il replay non evidenzia, si finisce sotto per 2-5. Blengini insiste con Anzani al centro e con Antonov in banda, il centrale piazza il muro della riscossa e Williams schiaccia fuori e il sorpasso è compiuto, sul 7-6. Antonov azzecca una pipe, l’Australia ritorna però avanti, con il contrattacco di Williams. Coach Lebedew insiste persino troppo sul mancino, così è Nelli, entrato per Zaytsev, a riportare il +3. L’Australia si ferma all’improvviso, anche Russo al centro al posto di Piano dà qualcosa e si va al tiebreak con il 25-17. Vincere è fondamentale, perchè oggi basterà superare la Serbia, con qualsiasi punteggio, diversamente il successo al quinto set non sarebbe stato sufficiente, dal momento che nel pomeriggio la Serbia ha superato il Camerun per 3-0.

Naturalmente resta dentro Nelli, insieme ad Antonov. Che sigla il 5 pari. Il muro di Russo dà l’8-7, si resta lì, punto a punto. L’Italia continua a sbagliare parecchio, al servizio. Williams impatta a quota e a 12, raggiungendo i 27 punti. E’ il muro di Giannelli, proprio sul bomber oceanico a portare ai due matchpoint. Sul secondo, il mani e fuori di Juantorena, 22 punti. Con la Serbia sarà ancora più difficile, il fattore campo può equilibrare la sfida. “E’ stata la gara più importante della mia carriera azzurra - rivela Gabriele Nelli -, in genere entro solo per un turno al servizio, il mio forte, stavolta ho approfittato di qualche acciacco dello zar”. "Siamo davvero una squadra - aggiunge il ct Blengini -, negli ultimi due set è stato utile anche Balaso".

Nelle altre gare della giornata, Brasile-Porto Rico 3-0 e Bulgaria-Egitto 3-1. Olanda-Belgio e Usa-Corea del Sud 3-0. A Danzica, il 3-0 della Polonia sulla Francia non era previsto, con parziali anche netti. Inevitabile, invece, il 3-0 della Slovenia sulla Tunisia. Iran-Messico e Russia-Cuba 3-0; Argentina-Finlandia 3-1 e Canada-Cina 3-2, è l’altra sorpresa del turno. Domani le gare decisive, fra le grandi la Francia sarà probabilmente rimandata. All’Italia servirà una grande impresa. 
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