Un altro delfino è stato rinvenuto morto lungo le coste del Tirreno che bagnano la Toscana. L'esemplare, è stato recuperato a Livorno dagli operatori dell'Agenzia Regionale dell'Ambiente (ARPAT) che da mesi stanno monitorando la drammatica situazione degli spiaggiamenti dei cetacei. La carcassa di Livorno è il diciottesimo caso verificatosi da luglio, il trentacinquesimo dall'inizio dell'anno. Quella che ormai, si può definire una vera e propria moria di delfini, sembra derivare dalla conclamazione di Morbillivirus.
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Il virus, già indicato come possibile causa di alcuni decessi che avevano riguardato alcuni esemplari di stenelle trovate lungo la costa laziale nei mesi scorsi, era stato palesato dal dottor Cocumelli, dell'Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana che, al sottoscritto, aveva espresso le proprie preoccupazioni in merito ad un possibile nuovo focolaio presente nel Tirreno.
La medesima ipotesi sembra suffragata dalle condizioni nelle quali sono state trovate le carcasse, i cetacei presentavano malnutrizione e stomaci pressochè vuoti a conferma della presenza del virus. Non da sottovalutare, inoltre, i fattori legati all'inquinamento delle nostre acque. Gli elementi inquinanti infatti, indeboliscono i mammiferi marini rendendoli facile preda di infezioni di origine virale e batterica. Il Morbillivirus è una minaccia grave anche per i cetacei di grandi dimensioni, come dimostrato dagli episodi dei mesi scorsi che avevano visto coinvolti diversi capodogli.
Un altro delfino trovato morto in Toscana, è il 35esimo dell'anno: «Colpa del Morbillivirus»
di Remo Sabatini
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Mercoledì 7 Agosto 2019, 18:01 - Ultimo aggiornamento: 18:31
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