Placido Domingo, star mondiale della lirica, illumina l'Arena
di Verona e le Terme di Caracalla

Placido Domingo
di Simona Antonucci
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Giovedì 1 Agosto 2019, 20:42
Placido Domingo, 78 anni, leggenda del panorama operistico internazionale, atteso il 7 agosto alle Terme di Caracalla, questa sera (1 agosto), interpreta, per la prima volta nell’Arena di Verona una grande figura paterna verdiana, Giorgio Germont, nella Traviata di Zeffirelli, l’ultima produzione del Maestro scomparso.

«Quest’anno l’Arena ha inaugurato la stagione proprio con la sua Traviata, il modo più bello per rendere omaggio a un uomo che ha tanto amato quell’anfiteatro e ha saputo valorizzare i suoi spazi, la sua acustica, la sua magia», spiega il tenore, baritono e direttore d’orchestra spagnolo.

«Per me è una grande emozione», aggiunge, «cantare nella sua ultima produzione». Una proposta che ha accettato immediatamente: «Subito con grande gioia avevo accolto l'invito a cantare il ruolo di Germont, con la speranza in cuor mio di rivederlo o di andarlo a trovare sapendo già però che era molto malato». 

Con lui, per quest’unica speciale serata due star indiscusse del belcanto mondiale: Lisette Oropesa, voce impeccabile e personalità di grande appeal, e l’estroverso ed eclettico Vittorio Grigolo, altro grande amante sia dei teatri internazionali sia della divulgazione popolare dell’opera, a cui dedica appuntamenti trasversali di notevole impatto, come la recente esperienza nella tv nazionalpopolare con
Amici di Maria De Filippi.  A dirigere solisti e l’orchestra e il coro areniani è per l’occasione il maestro Marco Armiliato.

Domingo, artista che vanta quattromila recite d’opera e 150 ruoli, il 4 agosto torna all'Arena per festeggiare i cinquant’anni dal debutto a Verona, con una gala nel nome di Verdi: dove interpreterà tre atti da Nabucco, I tre Foscari e Macbeth.

Domingo ha cominciato il suo percorso in Italia proprio all’Arena di Verona nell’estate 1969, con
Turandot di Puccini (era il 16 luglio ed anche il suo debutto nel temibile ruolo di Calaf) e Don Carlo di Verdi, accanto ad altre leggende come Birgit Nilsson, Montserrat Caballé (entrambe per la prima volta a Verona), Piero Cappuccilli, Fiorenza Cossotto, Ivo Vinco e Gabriella Tucci, in allestimenti favolosi (registi erano Luigi Squarzina e Jean Vilar mentre Pier Luigi Pizzi curava scene e costumi).

Da allora è seguita una carriera inarrestabile ai massimi livelli, come cantante, direttore d’orchestra, general manager e mentore di giovani talenti. Un talento eclettico che gli ha consentito negli anni di sviluppare una sconfinata curiosità artistica su più fronti, dagli amati ruoli baritonali al podio, dimostrandosi musicista a tutto tondo e vero mattatore dal carisma mediatico e popolare.

Una marcia trionfale che porterà Domingo anche a Roma dove il 7 agosto, per la stagione estiva del Teatro dell’Opera a Caracalla sarà protagonista di un concerto intitolato
Gala Plácido Domingo Noche española. Un ritorno, a trent’anni dalla Notte dei Tre Tenori, quando insieme con José Carreras e Luciano Pavarotti incantarono le Terme.

Una serata che il cantante dedica alla sua terra natìa con canzoni spagnole e arie da famose zarzuelas, con la Compagnia di ballo Antonio Gades di Madrid. «Con grande gioia tornerò a cantare a Caracalla», annuncia, «ho sempre nel cuore la magia della Notte dei Tre Tenori del 1990 in occasione dei mondiali di calcio. Questa volta porterò a Caracalla uno spettacolo pieno di vitalità dedicato alla Zarzuela, un genere molto coinvolgente e legato alla tradizione popolare spagnola e latina a cui i miei genitori hanno dedicato con amore tutta la vita».

L’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma sarà diretta da Jordi Bernàcer; parteciperanno al concerto anche il soprano Ana Maria Martinez e il tenore Arturo Chacón Cruz.


«Sarà per me bellissimo lavorare ancora con l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, teatro dove ho fatto alcune bellissime produzioni (come Sly, Fedora, Tosca dirigendo Luciano Pavarotti) e mi piacerebbe tornare ancora»

Plácido Domingo era stato al Teatro Costanzi nella veste di direttore d’orchestra nel 2000 per la
Tosca” del centenario e nel 2005 per Aida.
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