Open Arms salva 52 migranti al largo della Libia: «Serve porto sicuro». Nave Alan Kurdi a sud di Lampedusa

La nave Alan Kurdi con 40 migranti davanti a sud di Lampedusa: «Non torneremo in Libia» (foto di repertorio)
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Giovedì 1 Agosto 2019, 11:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 12:49

Dopo i 40 recuperati ieri dalla Alan Kurdi, altri 52 migranti sono stati salvati da una nave al largo della Libia: si tratta di 34 uomini, 16 donne e due bambini soccorsi da Open Arms. «Stavano affondando, l'acqua stava entrando nel gommone, ma siamo arrivati in tempo - ha twittato il fondatore della Ong catalana Oscar Camps - Sono al sicuro e ora abbiamo bisogno di un porto sicuro». Lo stesso che chiede anche la Alan Kurdi, a bordo della quale c'è anche un un bimbo di tre anni con una ferita di 10 cm sulla spalla causata da un'arma da fuoco. La nave della ong Sea Eye si trova a sud di Lampedusa. La capo missione Barbara Held ha spiegato che molti hanno raccontato di «terribili esperienze» passate in Libia. 

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I bimbi a bordo sono tre, due le donne, di cui una incinta. «Stiamo andando - ha spiegato Held - a Lampedusa e spero che troveremo un porto sicuro che definitivamente non è in Libia. La gente soccorsa ci ha detto che prima di tornare in Libia preferirebbero affogare in mare. Non lasceremo che ciò accada».

Ieri il ministro dell'Interno Matteo Salvini ed i colleghi Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta, hanno firmato il provvedimento per il divieto di ingresso nelle acque italiane della nave umanitaria.


«La nave Alan Kurdi, attualmente a 30 miglia dalle coste della Libia, ha rifiutato il porto di Tripoli assegnatole dalla Guardia costiera libica... . Ci risiamo, Ong tedesca se ne frega delle autorità internazionali. Io non mollo!». Così Matteo Salvini su Facebook. E ancora: «Governo tedesco avvisato mezzo salvato, ong avvisata mezza salvata: se entrano in acque italiane prenderemo possesso di quella imbarcazione. Stiamo giocando a rubamazzo? Basta, mi sono rotto le palle. Le navi saranno requisite e saliremo a bordo», ha detto a SkyTg24.

La Guardia di Finanza ha notificato all'equipaggio della Alan Kurdi il decreto che vieta l'ingresso nelle acque territoriali italiane. I militari, secondo quanto si apprende, sono saliti a bordo della nave della ong tedesca Sea Eye, che si trova in acque internazionali a circa 20 miglia da Lampedusa, e hanno consegnato al comandante della nave il provvedimento firmato dai ministri Salvini, Trenta e Toninelli che prevede il divieto «di ingresso, transito e sosta nel mare territoriale».
 

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