Murray, fine dell'incubo: torna in campo anche in singolare

Andy Murray
di Gianluca Cordella
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Martedì 30 Luglio 2019, 22:07 - Ultimo aggiornamento: 22:08

L’immagine della discesa agli inferi e ritorno rischia di essere un po’ troppo dantesca, ma comunque è efficace. Diavolo di un Andy Murray. Lo abbiamo visto in lacrime a Melbourne, quando sembrava davvero che la sua carriera fosse al capolinea per colpa di quell’anca malandata. Lo abbiamo ritrovato al Queen’s, sorridente per il suo ritorno in campo dopo l’operazione e per il titolo vinto in doppio con Feliciano Lopez, a testimonianza di una classe che, nel frattempo, non lo ha abbandonato. E presto lo ritroveremo in campo da solo, contro il suo avversario di turno e le sue paure per quello che sarà il primo passo della sua seconda vita tennistica.

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AMBIZIOSO
Un capitolo che, nelle volontà dello scozzese, dovrà essere avvincente quanto il precedente. Inizierà probabilmente a Cincinnati l’11 agosto prossimo la nuova vita agonistica di Murray che, in ogni caso, per il momento non transiterà dagli Us Open, dove si ripresenterà in gara soltanto in doppio. Date e dati forniti dallo stesso Andy in un video postato sul suo profilo Twitter. «Mi muovo senza dolore e il giorno dopo le partite non sono particolarmente affaticato - recita il bollettino medico raccontato dall’ex numero uno del mondo ai suoi follower - Ci sono ancora diverse cose che devono migliorare, ma ho comunque la speranza concreta di poter tornare quello di prima. Per come mi sento e per come reagisce il mio corpo. Serve solo tempo». 

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Il Masters 1000 di Cincinnati è dunque «la migliore delle ipotesi»; se non dovesse sentirsi pronto aspetterà dopo Flushing Meadows «perché non ce la farei a rientrare subito in match 3 set su 5», probabilmente a Montreal. Intanto in questi giorni metterà altri set nelle gambe e nelle braccia a Washington, dove domani esordirà nel torneo di doppio con il fratello Jamie. Poi sarà tempo di ricominciare a scalare quella classifica mondiale che ora lo vede al numero 222 e che lì davanti ha sempre quei tre - Djokovic, Nadal e Federer - che, in tema di cose incredibili, qualcosa negli ultimi anni hanno fatto. Ecco: il ritorno dei Fab Four davanti a tutti sarebbe un’altra di quelle.

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