Dieta dell'orologio, per dimagrire tre pasti nell'arco di sei ore. La cena? Alle 14

Dieta dell'orologio, per dimagrire tre pasti nell'arco di sei ore. La cena? Alle 14
di Loris Alba
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Martedì 30 Luglio 2019, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 21:43

ROMA - La dieta dell’orologio è uno schema alimentare che promette di aiutare a bruciare grassi e zuccheri grazie ad una scelta mirata degli orari dei pasti nell'arco della giornata, che devono essere tre (colazione, pranzo e cena). Il segreto per "bruciare grassi" in eccesso senza ridurre le calorie nel piatto è consumare i tre pasti giornalieri nell'arco di sei ore, cominciando con la colazione alle 8 del mattino, il pranzo alle 11 e la cena alle 14, digiunando per le restanti 18 ore del giorno. La tabella di marcia dovrebbe inoltre essere attuabile “senza sforzo”, perché la conseguenza principale di questo tipo di tabella alimentare è una forte riduzione dell'appetito.

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A dimostrarlo, uno studio condotto dalla ricercatrice italiana Eleonora Poggiogalle del Pennington Biomedical Research Center in USA con l'équipe di Eric Ravussin e Courtney Peterson e attualmente a La Sapienza Università di Roma. La dieta dell'orologio non è un regime ipocalorico e non prevede assolutamente una riduzione di zuccheri o grassi. Si tratta sostanzialmente del mantenimento di un'alimentazione bilanciata (con l'assunzione del 50% di carboidrati, del 35% di grassi e del 15% di proteine) che ha come unica clausola l'osservazione rigorosa degli orari dei pasti, impostando l'assunzione calorica nella prima parte della giornata.

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La ricerca ha preso in considerazione la situazione di un piccolo campione formato da pazienti in sovrappeso e di età compresa tra i 20 e i 45 anni. I soggetti in questione sono stati invitati a turno a consumare i tre pasti della giornata nell’arco di 12 ore, ossia dalle 8 alle 20, il tutto per 4 giorni di seguito. Successivamente e sempre per un lasso di tempo di 4 giorni, è stata fornita loro l’indicazione di consumare colazione, pranzo e cena dalle 8 alle 14. In quest’ultimo caso, i risultati hanno portato alla luce una riduzione dei livelli di grelina, ormone responsabile dell’aumento del "senso di fame". Di fondamentale importanza è anche e soprattutto il digiuno, protratto per 18 ore, che consente di ottimizzare lo smaltimento dei grassi senza riscontri negativi sulla salute.
 

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