Petrucci: «Questa Italia può centrare le Olimpiadi»

Gianni Petrucci
di Marino Petrelli
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Martedì 23 Luglio 2019, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 20:25
L'avventura della nazionale azzurra verso i mondiali in CIna è ufficialmente cominciata con il media day negli studi di Sky Sport a Milano. Un abbraccio ai giocatori e allo staff tecnico prima della partenza per il ritiro di Pinzolo. Sorrisi, clima sereno e speranze da parte di tutti. «Siamo consapevoli di avere una bellissima squadra, la speranza è fare bene e arrivare lontano, magari guardando alle Olimpiadi del 2020. Ci sono nazioni sulla carta più forti della nostra, però vince sempre la squadra che merita di più. A Mosca battemmo la Russia davanti 40 mila persone, battemmo la Lituania ai Mondiali che era quotata 9-2 e facemmo quella partita memorabile. I presupposti ci sono». Lo dice Gianni Petrucci, presidente della Federazione italiana pallacanestro a margine dell'evento

 - E' una squadra che non ha grande stazza fisica ma è veloce e può compensare alcune mancanze con la grande grinta
«Certamente, è una buona nazionale. Poi abbiamo coach Sacchetti che nel cuor mi sta e che è riuscito a creare la giusta amalgama per fare combaciare tutti questi giocatori e questi ruoli. Lui avrà la difficoltà di scegliere i dodici, ma ci aspettiamo scelte logiche e funzionali al torneo che andremo ad affrontare»

 - Vicenda Hackett. Ieri è stata la giornata delle polemiche, il 27 lo attende per parlarci e risolvere la situazione
«Il post che ha scritto era abbastanza evidente a chi era rivolto, ma nel diritto romano esiste il bonus pater familias e io ho ho adottato questo principio. Lo aspetto venerdì e voglio parlare con chiarezza come ho sempre fatto. Abbiamo un buon rapporto, non dico di amicizia perchè abbiamo età diverse, ma c'è rispetto. Tra l'altro, ha fatto una richiesta e gliel'abbiamo concessa, quindi non ho capito perchè abbia scritto quelle cose»

 - Si celebra Parigi 1999, la vittoria agli Europei. Manca un successo da 20 anni ed è ora che accada qualcosa. Lei, allora come adesso, è ai vertici dello sport azzurro, cosa è cambiato in tutto questo periodo?
«Manca qualcosa di importante. Io ero a quei tempi presidente del Coni e mi vanto sempre di aver fatto sempre il doppio di quello che hanno fatto i miei precedecessori e non mi potevo ricandidare ai tempi. Oggi c'è una legge dello stato e io la rispetto fino in fondo. Petrucci è contro? Non sono contro, io sono realista, conosco Rocco Sabelli e lo apprezzo. La legge dello stato si rispetta comunque sia. Questa è la mia posizione e lo dirò in ogni sede, ho un ottimo rapporto di amicizia e affetto con il presidente Malagò, ma che passi come traditorie assolutamente non lo accetto. Tradisce chi non rispetta le leggi e non chi non le rispetta».

-Ma ii prossimo anno potrà ricandidarsi come presidente della Federbasket oppure lascia già spazio a Datome come ha annunciato?
«Da noi nessuno tende a indicare il proprio successore, io l'ho fatto e sfido chiunque a non votarlo. Ora fa il giocatore, ma dopo ha tutti i requisiti per diventare il numero uno del basket italiano. Ogni giorno che sto con lui scopro cose belle e nuove che rafforzano la mia idea»

 - Il prossimo campionato di serie A parte senza Avellino e a 17 squadre. Per molti non è vista come una soluzione adeguata

«Invece è bella perchè dimostra e conferma quello che abbiamo deciso, ovvero dimunuire e tenere le squadre che possono offrire le garanzie adeguate, Come nel calcio, si va verso la riduzione delle squadre che è un bene anche per la divisione di tutte le entrate. Per ora si parte a diciassette, una squadra riposerà a turno, poi vedremo che succederà. Non conviene ripescare qualcuno perché tornare a 18 abbiamo visto essere impossibile. Tutti lo hanno accettato e siamo d'accordo con la Lega».
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