Lauryn Hill, il finale di Uj19
lascia tutti a bocca aperta

Lauryn Hill, il finale di Uj19 lascia tutti a bocca aperta
di Michele Bellucci e Fabio Nucci
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Lunedì 22 Luglio 2019, 01:43 - Ultimo aggiornamento: 03:58
PERUGIA - Sono le 23.50 quando Lauryn Hill si presenta sul palco, vestita di un bianco quasi imperiale. Un abito largo che potrebbe celare qualsiasi forma fisica. "What'up guys?" accenna al pubblico che fino a pochi secondi prima aveva preso di mira la malcapitata Dj Reborn, che ha avuto il compito (con un'improbabile selezione per Uj) di riempire la lunga attesa. Lei sembra uscita dal sottosopra, continua a chiedere volume per earphones e spie, si asciuga nervosamente il volto nel piccolo asciugamano scuro che tiene stretto nel pugno (e mai lascerà fino alla fine del live). Nervosa sì, ma sembra anche più in voce e ispirata rispetto ad alcune sue recenti uscite. 

Un caso degno di Stranger things. Il pubblico di Umbria jazz ha aspettato un'ora e mezza prima di vederla live. Rimasta a lungo in albergo, ha preteso una breve passerella diretta verso lo stage per evitare ogni contatto. Inoltre fino a pochi giorni fa non risultava avesse prenotato il volo per l'Italia. Il pubblico che gremisce l'Arena è perlopiù composto da under 40, molti di quei ragazzi e ragazze probabilmente hanno scoperto la Hill quando l'esperienza Fugees era già finita. Sempre probabilmente hanno amato la sua musica schierandosi, ormai 20 anni fa, dalla parte di quella cultura black fatta di parole, tantissime, che parlano di rispetto e diritti. Parole che risuonano ancora attuali e che non hanno perso forza. Lo dimostra l'entusiasmo con il quale il pubblico segue ogni attimo del concerto, rispondendo con entusiasmo ai richiami della cantante statunitense. Sono molte le canzoni urlate in coro con lei, ballando e saltando.

Canzoni che attingono a quel Miseducation of Lauryn Hill che ha segnato il suo debutto da solista e del quale con questo tour celebra i 20 anni dalla sua pubblicazione, tenendo l'Arena sempre sul filo di un'atmosfera adrenalinica, degnamente sorretta da un quartetto base di stampo quasi rock (batteria, basso, chitarra e tastiere) ma soprattutto dalle tre coriste, sempre presenti. Non mancano però i momenti in cui la Hill estrae dal cilindro una voce che appare ancora fresca come tre decadi fa. Così eccola oscillare tra lo story-rap iniziale di Lost Ones, vocalizzi al limite dello scat (Ex-Factor) e armonie vocali quasi gospel (Superstar).
Il pubblico sembra aver già dimenticato e dopo 40 minuti è lì che accompagna con smartphone accesi un live che vede la voce della Hill in un crescendo continuo, quasi avesse avuto la necessità del calore di Uj per sciogliersi. Così, la stravolta versione dub-blues di Can't take my eyes off you e la toccante Ex Zion accendono la pista, elevando la spigolosa cantautrice a una figura quasi irraggiungibile. È il naturale viatico a Miseducation. "Il mio mondo si muove così veloce oggi e il passato sembra così lontano. La vita ti strizza così forte che non puoi respirare e ogni volta provo ad essere qualcuno che altre persone hanno pensato io possa essere". Oggi Lauryn è diversa e con questo tour ha voluto dimostrare che in venti anni si può cambiare e diventare una persona più vera, autentica. Ciò che non è potuta essere avendo raggiunto il successo così giovane.

È un concerto intenso, dove ai momenti di totale saturazione del suono (che fanno saltare il pubblico entusiasta) ne seguono altri di rara delicatezza, con il solo suono della tastiera ad accompagnare la voce di questa moderna diva senza regole che si dispiega senza inciampi. Come sul viscerale The miseducation of Lauryn Hill, in una versione dilatata. Poi uno dei momenti più attesi dal pubblico, la splendida versione di Killing me softly con la quale i Fugees ottennero il successo mondiale e trasformò Lauryn Hill in una vera icona. La notte di Uj, l'ultima di questa edizione, vive un altro momento che entra di diritto nella lunghissima lista di attimi irripetibili. Con mestiere la protagonista della serata improvvisa con la voce sopra alle parole "Perugia" e "Umbria Jazz", prima di fomentare definitivamente gli oltre 3.000 dell'Arena trascinandoli in un party a base di r'n'b. Quando chiede per l'ennesima volta "Perugia are you ready" forse in pochi si aspettano che parta Ready or not dei Fugees, che inevitabilmente fa nuovamente scattare in aria centinaia di telefoni con i quali tentare di congelare l'ennesimo momento da brividi.
Ma lo show non è finito. Il palco si è svuotato e lei si allontana nel backstage. Luci accese il platea e poi il colpo di scena. Lauryn è di nuovo in stage, senza microfono con la security che l'aiuta a scendere. Così, eccola sotto il palco pronta ad abbracciare a uno a uno i fan che increduli se la sono vista passare davanti concedendosi a selfie, autografi e abbracci. Ma non è finita. Nel frattempo è stato allestito tra l'area palco e il backstage un set per un imprevisto firma-copie. Così la Hill esce nuovamente e regala decine di firme, foto, parole e abbracci. È probabilmente il modo per ripagare, al di là del nel concerto, il pubblico di Perugia che l'ha accolta con tanto calore. E pensare che all'inizio non voleva incontrare nessuno. Miracoli di Umbria Jazz. Edizione da record, titoli di coda stellari.
 
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