Il secondo appuntamento della giornata inaugurale è con “Mauser” scritto da Heiner Müller nel 1970 in scena alle Tese dei Soppalchi (ore 21.30) e in replica il 23 luglio (ore 20.30). È un testo che fa ancora oggi i conti con la storia ponendo una domanda cruciale: per cosa siamo disposti a morire o per cosa siamo pronti a uccidere? Ambientato al tempo della guerra civile russa nella cittadina di Vitebsk, Mauser - che è anche il nome del revolver automatico utilizzato in quella guerra - mette in scena il processo e l'esecuzione della condanna a morte del rivoluzionario A da parte di un «coro».
A è chiamato a giustiziare il suo predecessore B, colpevole di aver rilasciato tre contadini controrivoluzionari al posto di giustiziarli, e a sostituirlo nel suo mestiere di boia - uccidere i nemici della rivoluzione in nome della causa - finché a sua volta trova il compito insopportabile e diventa simbolo del fallimento politico. Firma lo spettacolo Oliver Frljić, da alcuni indicato come il Nekrosius dei Balcani e da qualche anno sulla breccia della scena.
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